Scritti, impressioni, opinioni.

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volontari paulus

Antiracket e antiusura: formazione all'università per i volontari

Partono il 18 gennaio i seminari di formazione della Fondazione Paulus in collaborazione con il Suor Orsola Benincasa.

 

volontari paulus

I volontari dell'associazione Paulus



La Fondazione Paulus in collaborazione con Sos Impresa - Rete per la Legalità e la collaborazione scientifica delle cattedre di Criminologia e Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d?Italia dell?Università Suor Orsola Benincasa organizza un percorso di formazione rivolto ai nuovi volontari degli sportelli di prevenzione e contrasto all?usura e al racket. Oltre alle lezioni teoriche sono previsti anche dei laboratori esperienziali. Si inizia a gennaio e il corso prevede otto incontri di due ore.

Programma: presentazione della Fondazione Paulus e di Sos Impresa ? Rete per la Legalità; Nuove povertà, il disagio sociale; L?usura ed il racket delle estorsioni; Reinserimento sociale delle vittime di usura; Riservatezza e privacy nei rapporti con gli utenti degli sportelli; Sicurezza personale e collettiva; Sportelli di ascolto e associazioni antiusura e antiracket; Aspetti psicologici; Laboratori.
La modalità di lavoro è teorico-pratica e implica il coinvolgimento diretto dei partecipanti. Importante sarà dare la possibilità ai volontari di diventare un gruppo, creare un buon clima di equipe e poter contribuire ognuno con le proprie risorse al progetto di sportello.

L?obiettivo è formare volontari che per gli sportelli di ascolto antiracket e antiusura. E inoltre, intervenire sulla cultura dell?uso responsabile del denaro, nella sua gestione e nella considerazione che l?individuo ha dello stesso. L?idea vede la Chiesa e le agenzie ad essa vicina, attiva nell?assolvere completamente il suo diritto/dovere di informare ed educare le nuove generazioni, non correndo il rischio di ignorare il problema dell?educazione all?uso responsabile del denaro, poiché questo problema è un punto di notevole interesse pedagogico.

Il suo aspetto preventivo può essere considerato un progetto educativo generale di promozione dello sviluppo della personalità e di sostegno alla stessa, dove ci sia necessità d?aiutare e accompagnare persone e famiglie, nel correggere se stessi, aiutando ad evitare comportamenti sbagliati e pericolosi, per acquisire una saggezza che permetta una vita serena.

Il primo incontro si terrà sabato 18 gennaio (ore 10 al Villaggio del Fanciullo, via Campi Flegrei 12, Pozzuoli (Napoli). I successivi incontri si terranno sia al Villaggio del Fanciullo che al Suor Orsola Benincasa, in via Suor Orsola 10, Napoli.

Tra i docenti: gli studiosi di fenomeni criminali Silvio Lugnano, Isaia Sales e Marcello Ravveduto, Luigi Cuomo (presidente Fondazione Paulus e Coordinatore Nazionale di Sos Impresa), Domenica Centola (legale e direttore Fondazione Paulus), don Gennaro Pagano (psicologo), Ciro Grassini (sociologo).

La Fondazione Paulus è un ente senza finalità di lucro, promosso e fondato da monsignor Gennaro Pascarella Vescovo di Pozzuoli e costituito il 29 dicembre 2010. La Fondazione rappresenta la naturale evoluzione delle attività del Progetto ?Liberi? promosso e diretto dalla Caritas Diocesana.

La Fondazione fonda la sua attività sul volontariato ed ha lo scopo, nel solo ambito della Provincia di Napoli, di assistere e sostenere chiunque versi in stato di bisogno, per rendere operante nel sociale il principio cristiano della ?solidarietà che è il nome nuovo della carità evangelica? (art. 4 Statuto)Riconoscimenti. Persona Identificativa (Asf/Cam/46 del 15 dicembre 2011) dell?Elenco delle associazioni e delle fondazioni riconosciute per la prevenzione del fenomeno del?usura presso il Ministero dell?Economia e delle Finanze. Numero 272 del Registro delle Persone Giuridiche della Regione Campania (Dec. Dirigenziale n. 32 dell?1 aprile 2011). Elenco delle associazioni e delle fondazioni antiracket e antiusura della Prefettura di Napoli al nr. 21 del 2 gennaio 2012.

Per maggiori informazioni e per scaricare la scheda di adesione: www.fondazionepaulus.wordpress.com

Contatti: (tel.) 081.5269168; (fax) 081.19726564. La sede della fondazione è in via Fasano n. 9 80078 Pozzuoli (Na)

Film: Cose Nostre - Malavita

Titolo originale: Malavita (The Family) - Cast: Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron, John D’Leo. Prodotto da Virginie Besson-Silla. Produttore esecutivo Martin Scorsese. Sceneggiatura di Luc Besson e Michael Caleo (dall'omonimo romanzo di Tonino Benacquista edito da Ponte alle Grazie). Regia di Luc Besson. Distribuito da Eagle Pictures - 111'

Cose nostre - MalavitaSe c'è un seguito ideale di “The Good Fellas” (“Quei Bravi Ragazzi”) di Martin Scorsese è proprio “Malavita” (mi perdonerete se ometto l'orribile aggiunta italiana al titolo originale) di Luc Besson.
I collegamenti tra il film di Luc Besson e quello di Scorsese (qui produttore esecutivo) sono parecchi.
Come il film di Scorsese “Malavita” è tratto da un romanzo, omonimo, scritto da Tonino Benacquista, il quale nel libro ringrazia all'inizio Nicholas Pileggi, l'autore di “Il delitto paga bene” libro che è una delle fonti al quale Scorsese ha attinto per il suo film, ispirato anche alla vita del pentito Henry Hill.
In effetti domandarsi “cosa accade ai pentiti nella loro nuova vita” non è affatto peregrino.
L'incipit per esempio, in perfetto e teso stile thriller mostra subito quello che succede quando la protezione viene meno.
Poi assistiamo al viaggio notturno dell'italo americano Fred Blake (Robert De Niro), insieme a sua moglie Maggie (Michelle Pfeiffer) e i loro figli Belle (Dianna Agron) e Warren (John D’Leo) verso la loro nuova casa in una minuscola località francese della Normandia, Cholong-sur-Avre (del tutto immaginaria). Qualcosa non va sin da subito. Perché la famiglia arriva di notte, di nascosto? Scopriremo subito che si tratta della famiglia di un pentito di Mafia, i cui componenti non riescono però a tenere quel basso profilo consigliato dall'FBI, e in particolare l'agente Tom Quintiliani (Tommy Lee Jones) che comanda la squadra che ha il compito di tenerli al sicuro.

È possibile che una famiglia chiaramente statunitense fino al midollo possa passare inosservata in un paese della provincia francese, dove il pregiudizio sugli “americani” è maggiore che nelle grandi città? Se poi i suoi componenti non fanno altro che mettersi nei guai, incendiando supermercati (la moglie), gestendo racket a scuola (il figlio Warren) e seducendo giovani professori (Belle) è chiaro che la convivenza con gli abitanti locali diventa problematica.
Così la difficoltà di adattarsi all'ennesimo cambiamento, i problemi dello scontro di mentalità, si aggiungono al problema sostanziale di tutti i componenti della famiglia: non sono abituati a risolvere le cose nella maniera delle persone “civili”.
Un idraulico cerca di imbrogliare papà Fred? Botte da orbi. Una ragazza rivale ruba l'astuccio a Belle? Picchiata a sangue. E così via.
Se per una vita sei stato abituato a concepire la violenza come modo di risoluzione dei problemi, puoi davvero cambiare mentalità? Questa sembra essere la domanda centrale del film, come del romanzo.
Fred, il cui vero nome è Giovanni Manzoni, è l'unico dei quattro che non dovrebbe uscire di casa, se non dietro autorizzazione, ma riesce trova un nuovo modo per passare il tempo: scrivere le sue memorie con una vecchia macchina da scrivere trovata tra le cianfrusaglie. La cosa gli attira le attenzioni preoccupate non solo del suo agente di protezione ma anche in alto, negli ambienti politici preoccupati dalle rivelazioni che il libro potrebbe contenere.
Inoltre, nel suo status di “scrittore” Fred viene persino invitato dai paesani a partecipare come ospite d'onore al cineforum locale, dove si proiettano film statunitensi, dando luogo a una esilarante gag di meta-cinema.
Il film partendo dalla black-comedy, a tratti molto divertente, arriverà anche all'action e a quei momenti di violenza esagerata, pieni di sparatorie ed esplosioni varie, a cui ci hanno abituato i film di Besson. Questo perché la Mafia non dimentica e in seguito a circostanze tutte da scoprire, il nucleo familiare, messo a dura prova dallo “scontro culturale” con i francesi, si ricompatterà quando dovrà affrontare un feroce commando di killer mandati dagli USA.
Non ci sono grosse differenze stavolta tra parola scritta e cinema. Nel film sono inventate alcune situazioni che rendono più esplicito, sin dall'incipit, il modo violento di risolvere le controversie di Fred ma, a parte questo, i rapporti familiari, i caratteri dei personaggi e lo scontro culturale sono già dentro il divertente romanzo. E nel libro, come nel film è presente un momento di meta-cinema, c'è un momento di meta-letteratura, nel quale possiamo leggere le memorie che Fred ha scritto.
Quello che emerge con molta chiarezza è la verità o la verosimiglianza di quanto leggiamo o vediamo al cinema.
Atteggiamenti e tic dei mafiosi italo-americani appaiono antropologicamente veritieri forse più nel libro che nel film, dove diventano quasi caricaturali. In realtà però è vero che i film di mafia, dal “Il Padrino” a “Scarface” a “The Good Fellas”, come profezie auto-avveranti, sono stati presi a modello da generazioni di delinquenti, che hanno cominciato ad assumere gli atteggiamenti dei modelli cinematografici. Un travaso che nel film vedrete in modo esplicito.
Robert De Niro non poteva che essere a suo agio nel ruolo, per il quale ha già in repertorio momenti come l'Al Capone di “Gli intoccabili” e appunto il “Jimmy Conway” del già nominato film di Scorsese, senza dimenticare il Sam "Asso" Rothstein di “Casinò”. In questo caso l'aggiunta sono i toni da commedia di “Un boss sotto stress” e “Mi presenti i tuoi?”. Insomma non poteva che essere perfetto per un personaggio scritto pensando a lui. Ma in parte sono tutti, da Michelle Pfeiffer ai due ragazzi, fino a Tommy Lee Jones, granitico ma non troppo. Perfetti i volti dei caratteristi.
Un film da vedere per aggiungere un nuovo capitolo alla ideale storia della Mafia italo-americana raccontata dal cinema.

23 maggio 1992

Era sabato. Te le ricordi certe cose. Sono quei giorni dei quali ti ricordi quasi tutto poi. Ti ricordi cosa hai fatto. Ti ricordi doveri quando lhai saputo. Ero passato da quel tratto di autostrada giusto qualche ora prima, in permesso. Quellanno stavo espletando il servizio militare. Non so bene cosa sia cambiato da quel giorno. Non so se veramente sia cambiato qualcosa. Io non abito più a Palermo.  Ma non è conseguenza di quegli avvenimenti. Quellanno sarebbe stato terribile. Pochi mesi dopo avrei avuto un altro di quei giorni. Due giorni densi di ricordi nello stesso anno. Troppi, quando sono certi ricordi. Pochi sanno che la strage è avvenuta nel territorio di Isola delle Femmine. Non cambia molto. Ma è così. Come il DC Itavia, che è esploso nel cielo di Ponza, non di Ustica. Mi attacco al capello? No. E solo una considerazione, di  cui non frega nulla a nessuno. Tranne forse agli abitanti di Capaci e di Ustica. Quello che veramente conta è che, dopo 16 anni,  la Sicilia ha portato in Senato un condannato per favoreggiamento della Mafia. Per non parlare delle amicizie del Presidente del Senato. Ma qui n on cè nulla di penalmente rilevante. Cè solo il cattivo gusto di non chiarire bene la natura di certi rapporti. 

Una storia palermitana

In questo post espongo i fatti nudi e crudi. Non vorrei commentare. Ma solo ricordare. Fatevi la vostra opinione.

28 novembre 1999

E STATO PRESENTATO QUESTO POMERIGGIO A VILLA NISCEMI ALLA PRESENZA DEL SINDACO LEOLUCA ORLANDO IL NUOVO SCOOTER "MOTOBEEP"

E stato presentato questa pomeriggio a Villa Niscemi il MOTOBEEP, un nuovo mezzo di trasporto a due ruote studiato e realizzato dalla Eurobeep, unazienda no-profit venezuelana per il servizio di mototaxi. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Leoluca Orlando e il Direttore Generale dellazienda, Vincenzo Conticello. Si tratta di uno scooter progettato per il trasporto di persone nel massimo rispetto della sicurezza e dei soggetti portatori di handicap. La novità è nel parabrezza-tettuccio che copre integralmente il meno proteggendo il guidatore ed il passeggero dagli agenti atmosferici. La Eurobeep impiegherà per Palermo 100 giovani "driver" che, attraverso il franchising potranno crearsi unattività autonoma utilizzando il prestito donore così come previsto dal progetto IG (imprenditorialità giovanile) promosso dallAmministrazione comunale. Entro Marzo, inoltre, verrà realizzato un Call-center della Eurobeep che assumerà 250 ragazzi con contratti part-time. Un accordo con lAmministrazione comunale prevede anche il servizio di medico urgente per lintero territorio cittadino. "Uniniziativa - ha sottolineato Orlando - che attraverso lutilizzo di un mezzo moderno quale è il Motobeep, per il servizio di mototaxi, incentiva la ricerca di risorse utili a fronteggiare la lotta alla disoccupazione giovanile che, in una città come Palermo, è un problema quanto mai attuale".

http://www.comune.palermo.it/Comune/Avvisi/1999/Novembre/28.htm


13 gennaio 2000


Arrivano i mototaxi
di Federico Pesce

Saranno operativi entro il 31 marzo i primi mototaxi della capitale e potranno essere utilizzati gratuitamente dai medici chiamati ad intervenire in casi di emergenza e da persone handicappate o con difficoltà motorie.
Motobeep, questo il nome delliniziativa presentata oggi a piazza del Popolo, metterà in campo 1200 scooter guidati da altrettanti driver di età compresa tra i 21 e i 40 anni che, assicura il responsabile del progetto per lItalia, Vincenzo Conticello, avranno la possibilità di raggiungere guadagni superiori ai tre milioni.
I futuri driver, la campagna di reclutamento è ancora in corso (guidatori di moto e personale tecnico possono spedire il loro curriculum al numero di fax 06/68214346) dovranno frequentare corsi intensivi di lingue straniere, toponomastica e introduzione al patrimonio storico e culturale della città e saranno formati nella guida di massima sicurezza e nell informatica di base. "Il progetto è nato 10 anni fa in sud America - ha detto Conticello - e, dopo la capitale, toccherà le città di Palermo, Napoli e Milano. Una corsa di 7 km costerà in media tra le 6 e le 9 mila, mentre i requisiti per chi vuole diventare driver sono età superiore ai 21 anni e possesso della patente A".

http://www.repubblica.it/auto/articolo/mototaxi/mototaxi/mototaxi.html

14 Gennaio 2000

E in primavera arrivano i taxi a due ruote

Taxi sì, ma a due ruote. In più dotati di computer di bordo in grado di emettere biglietti per il treno, l’aereo e perfino di prenotare gli alberghi. Tutto in mezzo alla strada, senza perdere un minuto. Ecco le promesse della ditta Motobeep che sta per lanciare i mototaxi. L’appuntamento nella Capitale è fissato per il 30 marzo. Poi toccherà a Napoli, Milano e Palermo e, nel 2001, a Firenze, Catania, Genova, Bari e Torino. Ieri è stata presentata la moto che svolgerà il servizio: si tratta di una Benelli Adiva di 150 cc. (foto a sinistra). Una copertura speciale in plexiglass riparerà guidatore e passeggero dalla pioggia. «Cominceremo con 500 scooter, per arrivare poi a 1.200, ma per ora ci mancano gli autisti. Pochi, infatti, si sono presentati alle selezioni», spiega Vincenzo Conticello, direttore del progetto Italia di Motobeep. Per poter diventare conducenti occorre stipulare un contratto di franchising con Motobeep (costo dodici milioni) che fornirà lo scooter e permetterà di frequentare un corso presso la scuola di guida della polizia. Per i passeggeri il viaggio dovrebbe costare in media circa 10.000 lire. Più una tessera annuale di 6.000 lire.

http://digilander.libero.it/sc16/2000/venerdi_14_gennaio_2000.htm

16 aprile 2000

MOTOBEEP IL SINDACO ORLANDO HA INAUGURATO QUESTO POMERIGGIO IL NUOVO SERVIZIO DI MOTOTAXE ECOLOGICO A DUE RUOTE

Il Sindaco Leoluca Orlando ha inaugurato questo pomeriggio, a Piazza Politeama, alla presenza del Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, Salvatore Cardinale, il nuovo servizio Mototaxi di trasporto a due ruote "Motobeep", uno scooter ecologico progettato per muoversi in modo dinamico e veloce in città. Erano anche presenti lassessore alle Attività Produttive, Elio Bonfanti e al Traffico Andrea Riela, il Direttore generale dellazienda che ha realizzato lo scooter, Vincenzo Conticello e il responsabile Nazionale del Dipartimento di Protezione Civile, Prof. Paolo Calabrese. Più di 40 i motoscooter che, attraversando via Libertà, sono giunti in Piazza Politeama per la cerimonia di presentazione del nuovo mezzo di trasporto che il Sindaco e gli assessori hanno guidato per un giro di prova. Da domani il servizio sarà attivo, presso la sede del Call Center dellazienda, in via Regione Siciliana, (numero verde 800445445 a cui chiamare per associarsi o per avere informazioni sui vari servizi) e interesserà anche i portatori di handicap non motorio e da luglio, invece, sarà rivolto anche a chi ha problemi di deambulazione. Gli associati portatori di handicap, potranno usufruire del servizio, fino alla fine del mese, in modo gratuito, pagando un tesserino al costo di £.6.000. La Motobeep è unassociazione no-profit ed il ricavato delle quote versate dagli associati verrà destinato a finanziare attività a carattere sociale. Inoltre lazienda fornirà, a tutti gli associati, un servizio di medico urgente, dalle 7.00 alle 23.00, con cinque moto diverse, in 5 quartieri diversi e 5 medici a disposizione. Liniziativa è stata promossa in collaborazione con lAmministrazione comunale che, con lattivazione del prestito donore previsto dal progetto IG (imprenditorialità giovanile), permetterà a 100 giovani "driver", attraverso il franchising, di crearsi un attività economica. Previsto, invece, linserimento di 250 unità da utilizzarsi presso la sede dellazienda (già 34 sono entrate in servizio). "Questo nuovo servizio - ha sottolineato Orlando - è la testimonianza dellimpegno forte e concreto che in questi anni lAmministrazione cittadina ha profuso nei confronti delle tematiche ambientali legate allo sviluppo della mobilità urbana sostenibile. Uniniziativa lodevole, che utilizza un mezzo moderno per incentivare la ricerca di risorse utili a fronteggiare la lotta alla disoccupazione giovanile in una città come Palermo. Uno strumento di trasporto a due ruote che, attraverso la peculiarità del servizio che offre, è anche attento alle esigenze dei portatori di handicap. Palermo, oggi più di ieri, diventa capitale di quel percorso virtuoso avviato con il progetto Zeus, il Car Free Sunday e il servizio di Car Sharing per lutilizzo del mezzo di trasporto elettrico in città. La cultura del rispetto dellambiente non può che legarsi alla cultura della qualità della vita e liniziativa di Motobeep ne è esempio positivo e di elevato valore civico". A conclusione della cerimonia il Sindaco, che ha ricevuto un plauso dal Ministro Cardinale "quale ottimo amministratore di una città impegnata sul tema della mobilità urbana", si è recato alle falde di Montepellegrino accompagnato dai 40 scooter ecologici, per la cerimonia di apertura della strada che porta al Santuario di Santa Rosalia.

http://www.comune.palermo.it/Comune/Avvisi/2000/Aprile/16.htm

27 novembre 2001

La truffa dei taxi a due ruote

La Guardia di Finanza ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Vincenzo Conticello di 42 anni, Provvidenza Alaimo di 51 anni e Pio Foglia di 36 anni per presunte irregolarità nella gestione del servizio di mototaxi «Eurobeep».
La società avrebbe dovuto realizzare a Palermo, a Roma ed in altre città italiane, il servizio di taxi su due ruote.
In realtà, il denaro raccolto con le adesioni alliniziativa economica ed anche a seguito di finanziamenti ottenuti da istituti di credito, veniva utilizzato a fini personali. Per aggirare lostacolo normativo rappresentato dallarticolo 85 cod. strad., che vieta il trasporto a pagamento di persone con mezzi a due ruote, Conticello aveva creato nel 1999 lassociazione no profit «Motobeep Club», il cui scopo era il trasporto a favore degli associati di persone e cose a mezzo motoveicoli e la «Eurobeep» s.r.l., della quale egli stesso era direttore generale, nonchè amministratore di fatto.
Allassociazione Motobeep, poi, si sarebbero dovuti associare, oltre agli utenti del servizio, anche coloro che avrebbero dovuto guidare i taxi a due ruote. Grazie alla capillare campagna pubblicitaria, liniziativa commerciale ha avuto un grande successo. Conticello, al fine di recuperare finanziamenti, aveva emesso obbligazioni sociali che cedeva a varie persone, i cui proventi non sono stati mai contabilizzati. Lemissione di tali obbligazioni è risultata essere illegale. Sempre al fine di raccogliere denaro, Conticello aveva ottenuto, da parte di più banche, prestiti garantiti da fideiussori, intestati sia ad Alaimo che a Foglia e lapertura di conti correnti bancari sui quali egli, unitamente alla Alaimo, aveva il pieno potere dispositivo. Per preparare il terreno alla trasformazione dellEurobeep da s.r.l. in s.p.a. attraverso il fittizio aumento di capitale da 20 milioni di lire a 1 miliardo e 200 milioni di lire, aveva anche mutato, ampliandolo, loggetto sociale di una sua presunta azienda venezuelana, al fine di ricomprendervi la «promozione, gestione e rappresentanza dei marchi Eurobeep e Motobeep».
Laumento del capitale sociale e la trasformazione in s.p.a.dellEurobeep hanno poi portato ad un maggiore affidamento da parte degli istituti di credito, dai drivers e dai potenziali fruitori del servizio. A seguito del fallimento della società, conseguenza di una dissennata gestione, è stato accertato che, lattivo è risultato costituito soltanto dai ciclomotori recuperati presso alcuni drivers, da qualche arredo e da alcuni capi dabbigliamento.

http://www.siportal.it/news/articoli/2001/20011127_motobeep.asp


Estorsioni alla Focacceria San Francesco: Le udienze

Un pezzo di storia contemporanea della città, per la storicità della gastronomia dei Conticello, per il gesto del "dito della libertà" in aula, per la presenza, a fianco dellimprenditore, di giovani e di personalità pubbliche. Gli imputati si difendono strenuamente, ma confermano, in linea di massima, la ricostruzione dellaccusa, fornendo altre interpretazioni dei fatti. A 16 anni dallomicidio di Libero Grassi, qualcosa in città sta cambiando

16.nov.2007; pomeriggio - Colpevoli. Pesanti le condanne inflitte ai tre imputati che superano le richieste della pubblica accusa. Aula gremita di fotoreporter e telecamere e degli attivisti del comitato Addiopizzo. Per loccasione presenti il procuratore aggiuto, Giuseppe Pignatone, e i sostituti Maurizio De Lucia e Lia Sava.

16.nov.2007; mattina - "Spadaro e DAleo sono estranei ai fatti", il millantare di Vito Seidita li avrebbe coinvolti in questa situazione. Questa la posizione assunta dalla difesa dei due imputati, rappresentati da Rosanna Vella. Segue larringa dellavvocato Garbo in difesa di Giovvanni Di Salvo.

15.nov.2007 - Lavvocato Giuseppina Candiotta conduce la sua arringa difensiva sulla posizione di Giovanni Di Salvo. "Lui non consceva Conticello. Appare logico che chi va a chiedere il pizzo non conosce neanche la sua vittima?". Per la difesa Di Salvo è il capro espiatore dei guai di Conticello.

6.nov.2007 – Il pm Lia Sava conclude la sua requisitoria: 16 anni per Spadaro, 13 per Di Salvo e 10 per DAleo. Seguono quelle della parti civili: Confesercenti, Sos Impresa e Fai.


5 nov.2007
– Inizia la requisitoria del pubblico ministero, Lia Sava, che passa a rassegna loperazione di polizia giudiziaria e le relazioni degli imputati fra loro e con altri appartenenti a Cosa nostra.

2.nov.2007 – Depongono Maurizio La Corte (il posteggiatore che ha abbandonato il lavoro perché "ci sono comandanti nuovi e io con questi non voglio averci a che fare perché sono pericolosi"), il colonnello Tomasone e il maresciallo Goscia (che hanno condotto le indagini) e, infine, Vincenzo Conticello.

23.ott.2007 – In aula, chiamati come testi della difesa, non si presentano il colonnello dei carabinieri, Vittorio Tomasone, e il maresciallo Goscia, che avevano condotto le indagini, perché la citazione è giunta con troppo poco anticipo. Il pm, Lia Sava, fa mettere agli atti del processo una sentenza (passata in giudicato il 16 maggio 2004) in cui uno degli imputati, Francesco Spadaro, viene condannato per imposizioni di forniture di latticini. Una forma di pizzo.


16.ott.2007
- Sul banco dei testimoni il fratello di uno degli imputati (Giovanni Di Salvo) conferma la pessima situazione economica in cui versava la sua famiglia. Su richiesta della difesa vengono visionati i filmati girati dai carabinieri nell’ambito delle investigazioni. Nello specifico i video riguardano gli incontri avvenuti fra Conticello e Giovanni Di Salvo, il 25 novembre 2005 alla Focacceria (la richiesta di pizzo, per Conticello; la richiesta di lavoro, per Di Salvo), fra Conticello e Spadaro, il 9 febbraio 2006, e fra Lorenzo D’Aleo e Vito Seidita, lo stesso 9 febbraio 2006, di fronte il “Bar Touring” in via Lincoln, a Palermo.

15.ott.2007 – “Giocavo col nome delle persone” dice Vito Seidita, l’insider che coordinava la tentata ‘scalata’ alla Focacceria, nella sua deposizione. “Facevo uso di stupefacenti, di cocaina e non ci stavo con la testa”, continua Seidita, sostenendo di non conoscere Spadaro e di aver ‘speso’ il suo nome per ottenere un lavoro e (simulando un’estorsione) di ottenere una maggiorazione dello stipendio.

12.ott.2007 - “La mafia mi fa schifo, le estorsioni mi hanno sempre fatto schifo, porto un cognome pesante ma ho espiato le mie colpe”. Si difende così Francolino Spadaro, figlio di Masino (il ‘re’ della Kalsa) che conferma i due incontri con Vincenzo Conticello, centrali per la comprensione della vicenda. Si tratta del pranzo alla Focacceria, nell’agosto del 2005, e l’incontro a Santa Flavia, nella costa palermitana, del 9 febbraio 2006.
Giovanni Di Salvo, l’esattore materiale del pizzo per l’accusa, depone in aula. “Ero in condizioni familiari disastrose – dice Di Salvo in aula - a causa del sequestro dei due locali di mia sorella, per la pena scontata in carcere e non riuscivo a trovare lavoro - queste le parole di Giovanni Di Salvo durante la deposizione -, per questo mi sono rivolto a Ettore Seidita che mi ha consigliato di andare alla Focacceria e parlare con Vincenzo Conticello che prendeva detenuti a lavorare”.

05.ott.2007 – In un’aula gremita di gente e di personalità (da Rita Borsellino al senatore di An, Antonio Battaglia, da Francesco Forgione ad Antonio Lo Presti, deputato di An, oltre Tano Grasso, presidente della Federazione nazionale antiracket, Tommaso Farina, presidente della Camera penale di Palermo, e il presidente dellOrdine degli avvocati di Palermo Enrico Sanseverino in segno di solidarietà a Stefano Giordano) si ascolta il racconto di Fabio Conticello, fratello di Vincenzo, e Antonino, il padre. “Capivamo – ha detto Fabio Conticello - di incamminarci verso una strada senza uscita. Avevamo paura di affrontare queste persone e ci rendevamo conto che la situazione ci stava sfuggendo di mano”.

28.set.2007 - Ancora unintimidazione ai danni di Stefano Giordano. Questa volta a essere prese di mira le auto del legale, della madre e della sorella. Il caso finisce al comitato per lordine e la sicurezza. Solidarietà dal suo ordine professionale
 e non solo.

26.set.2007 - Furto nello studio del legale di parte civile, Stefano Giordano, che nel processo difende gli interessi di Conticello. I ladri hanno portato via solo il pc, lasciando soldi e blocchetti di assegni al loro posto. Un palese avvertimento che fa scattare le indagini del nucleo operativo dei carabinieri.

18.set.2007 – Vincenzo Conticello indica, in aula, il suo estortore. “E’ lui, luomo con le stampelle, quello che veniva nel mio locale a fare le richieste estorsive” si è sentito nel silenzio dell’aula. Il gesto assume una grande valenza . Tano Grasso (presidente Fai, Federazione nazionale delle associazioni antiracket): “Oggi si è realizzato un obiettivo importante: quello di sottrarre alla solitudine il commerciante che si ribella alle estorsioni. Il riconoscimento da parte di Conticello del suo taglieggiatore avviene a Palermo, una città che dove Addiopizzo ha portato un elemento di grande novità e in unaula dove ci siamo noi, i colleghi commercianti e le associazioni antiracket locali”. Conticello racconta la sua vicenda: dall’abbandono del posteggiatore Maurizio La Corte, agli approcci di Giovanni Di Salvo, dalle intimidazioni e le imposizioni di forniture, all’incontro con Francesco Spadaro per discutere della ‘messa a posto’ (il pagamento del pizzo).

http://www.unipa.it/~ateneo/071024anco.php

http://www.wikio.it/news/Vincenzo+Conticello
 

41 bis

Usa, giudice nega estradizione: 41 bis è una forma di tortura

Detto fra noi. Quando si parla di mafia divento forcaiolo. Sorry. Ho visto con i miei occhi i crateri delle bombe. Ho fatto il militare durante l'operazione "Vespri Siciliani". Ho sfilato contro la mafia. E li ho visti mangiare nei migliori ristoranti, con i loro rolex al polso. Con la loro boria. Li ho visti entrare nei negozi, chiedendo "un aiuto per i galantuomini in galera". Si vestono gratis, se no ti bruciano il negozio. Li ho visto farsi pagare a peso d'oro l'acqua nei comuni dove gli acquedotti erano pieni di buchi, e dove l'acqua arrivava due volte la settimana. Quando arrivava. Ho visto la mia città cospargersi di lapidi e di targhe alla memoria. Sono fuori dalla Sicilia, sconfitto dalla mancanza di lavoro, e sono, magari sarà egoismo il mio ma chi se ne. Fanculo signori mafiosi di merda, il 41 bis è persino poco, per voi che sciogliete bambini nell'acido. Per voi che se qualcuno magari "osa" solo guardarvi negli occhi, lo "punite", gli date "del cornuto", come se  dovesse solo stare zitto e pagare, zitto e subire. No signori miei. Il 41 bis non è utilizzato per normali reati. E l'emergenza non è finita. Ora non mettono più bombe, ma strozzano e continuano a trafficare. Non finiscono sulle prime pagine, ma, è proprio quando non fanno rumore che sono più pericolosi. Certo erano diversi gli Anni '70. I primi Anni '80. Non c'erano pool antimafia, non c'erano movimenti popolari. C'era una città cementificata. Gonfia di soldi di appalti e droga. Dove gli appartenenti alle cosche palermitane facevano la bella vita. Senza immaginare la mattanza che li avrebbe travolti, provocata dai sanguinari corleonesi. La storia è lunga. La storia di una infanzia vissuta in quelle contiguità familiari, di quartiere, di persone con le quali cresci
insieme. Falcone le battezzò contiguità. Il tessuto di rapporti familiari o di lavoro ti porta a imbatterti continuamente in scene e atteggiamenti che riconosci, che annusi a lampo. Sapendo di non poterci fare niente, perchè sei un granello di polvere. Sei un ragazzino che deve studiare, sarà meglio, invece di cercare in strada una via veloce alla bella vita. Questa è stata la mia scelta. In realtà neanche una scelta. Una attitudine naturale per fortuna. Ricordo il giorno dell'arrivo di Buscetta dall'america. Quando Falcone aprì il muro dell'omertà. Da quel giorno la parola Buscetta è diventata un insulto. Gravissimo. Mortale. Il peggiore degli esseri umani Almeno in certo popolino. Una società nella quale per qualsiasi cosa devi fare, la prima cosa che ti viene chiesta è "chi ti porta", "chi ti aiuta". Puoi anche vedere. Ma impari presto che qualsiasi cosa tu vedi, non puoi averla vista. Se stai comprando un libro, e vedi una persona che entra nel negozio e, allude al proprietario, che cosa fai ? Denunci? E cosa? Un parlare allusivo che dice tutto e niente?  E quando, inevitabilmente, per quanto ti giri, certe persone te le trovi accanto, nella tua stessa famiglia, l'unica cosa che puoi fare è costruirti la tua vita e attendere. Perchè, si dice da noi, è strada "co' spunta", che non spunta. Quel ragazzo con cui giocavi a pallone per strada, morirà del suo stesso orgoglio mafioso. A meno che un liberal del cazzo non pontifichi sui suoi diritti umani. Una cosa è vera. Se vuoi opporti, e non solo farti la tua vita sperando che si autodistruggano, da solo non vai da nessuna parte in sicilia. Consiglio di cercare i ragazzi di addiopizzo (), forse qualche cittadino "vero" lo trovi. Oggi sono giovani e ci credono, domani saranno cittadini migliori. Ma vengono da un epoca diversa. Da strati sociali diversi. Io mi sono lasciato alle spalle quellepoca. Non so se sono stato chiaro. Sono un emotivo. Volevo scrivere un romanzo su quel periodo. Ma Gomorra mi ha fregato. Parla di Camorra, ma la sostanza non è cambiata. Consiglio un bel romanzo, fuori dagli stereotipi Camilleriani. Si chiama "il soffio della valanga". È scritto da Santo Piazzese. Credo che renda molto bene cosa sia stato crescere in Sicilia in quegli anni.

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