Emanuele Manco

Scritti, impressioni, opinioni.

Crossover

Nello scorso settimana sono stato molto impegnati. Tre impegni hanno monopolizzato il mio tempo libero.
Sabato sono stato alla Monferrata. Domenica al Cenacolo, anzi al Pranzacolo, e domenica sera alla partita Inter-Palermo.
Poichè sono stato invitato a postare sul blog della Monferrata, e già posto sul Cenacolo, mi sono detto:  "Perchè non fare un post Crossover". Il crossover è un espediente narrativo molto usato negli USA, in particolare nei fumetti. Lidea è quella di una storia trasversale, che comincia magari in un albo apposito, continua nella serie di un personaggio, per esempio "Luomo ragno", e poi anche in altre serie, per esempio "i Fantastici Quattro". Lo scopo commerciale è quello di attirare i lettori di una serie verso altre serie, cercando di incrementare le vendite delle serie più deboli. DI solito le grandi case americane, Marvel e Dc, propongono ai propri lettori un "crossover" allanno. Questanno la Marvel ha realizzato il crossover "Civil War".
Imitando tale artifcio io scriverò un post che comincia stasera in questo blog, continuerà nel blog della Monferrata, proseguirà nel blog del Cenacolo, per concludersi poi di nuovo qui, sul mio blog.
Quindi vi invito a cliccare qui, per cominciare a leggere il racconto della Monferrata.

BUONA PASQUA

BD753-Pasqua Svizzera-

Film : 300

Recensioni - Storico

300

Regia di Zack Snyder

300millerE da qualche tempo che il cinema trae ispirazione dal fumetto.  Credo sinceramente che il fumetto sia una forma compiuta di comunicazione, con un suo specifico, non un "genere". Possono esistere buoni fumetti e cattivi fumetti. E credo che sia ora di finirla di usare i termini "fumetto" o peggio "fumettone", in modo dispregiativo.
La prova ne sono autentici capolavori narrativi, raccontati mediante il media fumetto. Così era il fumetto da cui questo film trae ispirazione. La storia, vera, dei 300 spartani, comandati dal re Leonida, che affrontarono un soverchiante esercito persiano, uscendone sconfitti dopo due giorni di intensi combattimenti. Il loro sacrificio permise tuttavia ai greci di unirsi contro il comune nemico, e quindi a sconfiggerlo alla fine.  Questa storia era stata raccontata dal cartoonist Frank Miller in una pregevole graphic novel. Miller è uno dei più geniali autori statunitensi. Autore di memorabili cicli di storie di Daredevil, delle miniserie, "Dark Knight Returns" e Batman: year one. Autore anche delle storie noir del ciclo di "Sin City. Il cinema ha corteggiato a lungo Frank Miller. Eroi come Darkman e Robocop sono ispirati alla visione milleriana del supereroe. Ma come per tutti i geni, il rapporto con le major hollywoodiane è stato sempre fonte di frustrazione per Miller.  Il suo apporto ai film "Robocop 2 " e "Robocop 3", è stato talmente stravolto che lo stesso Miller avrebbe preferito non comparire nei credits dei film. Pur tuttavia, in tempi più recenti, Miller ha ripreso a collaborare con il mondo del cinema. Rodriguez ha proposto una versione di "Sin City", sicuramente molto fedele alloriginale, coinvolgendo Miller nel processo produttivo. Così è avvenuto anche per questo, bellissimo 300.
Il cinema, lo osserviamo negli ultimi anni, sta saccheggiando a piene mani nel bacino fumettistico di storie e di invenzioni. Talvolta piegando le storie ad un diverso modo di comunicare. Talvolta i risultati sono qualitativamente discutibili. In questo caso il cinema mette molto poco di suo. Le tecnologie digitali sono asservite alla narrazione in questo caso, atte a restituire allo spettatore cinematografico le stesse surreali emozioni della lettura del fumetto. Anche luso della voce fuori campo come didascalia è lo stesso che nel fumetto. Inoltre il film, nelle parti non aggiunte apposta per il film, è fedele al fumetto inquadratura per inquadratura. Un lavoro immane, immagino il regista attento persino alle posture degli attori! Il risultato è una intensa cavalcata nellimmaginario. Ma anche se immaginifica, questa visione della "Storia" a mio giudizio non è infedele alla sostanza delle cose, pur essendolo nella forma. Anche la trasfigurazione delle figure persiane, che tante polemiche ha suscitato, è funzionale alla visione di chi, difendendo la propria patria, non può che vedere come mostruoso il proprio invasore.  La visione "politica" del film può sembrare superficiale. Chi vede nei greci che affrontano i persiani, una metafora degli stati uniti allattacco delliran secondo me sbaglia. La metafora è semmai contraria. Vedo più analogie tra lamerica di Bush e la Persia di Serse che non altre. In fondo parliamo di un piccolo esercito contro un altro numericamente superiore. Cioè del coraggio di affrontare una battaglia persa. E questo non mi pare molto Bushiano, tuttaltro.
Ma anche le parti aggiunte per il film sono funzionanti. Se sicuramente certe parti non avrebbero funzionato nel fumetto, le aggiunte, di situazioni e personaggi, danno il senso di un intreccio fondamentale in un racconto di oltre due ore. Le musiche sono ottime e ben "nascoste", lo scopo principe di una buona colonna sonora. Emergono quando devono emergere, e si nascondono quando è necessario. Sono anche un ottima colonna sonora per la lettura del fumetto, che , se non lo avete ancora fatto, DOVETE leggere.
Come è consigliabile vedere questo film. Un buon esempio, non solo di ottimo adattamento da un fumetto, ma di ottimo adattamento da un diverso modo di raccontare in generale.

Recensito anche su pordemovie


LIBRI : LUNGO I CALLI DEL TEMPO

(pesce di aprile 2007)
Una sola parola. Finalmente! Dopo i due prestigiosi premi Urania,copertina "Lungo i vicoli del tempo" e "Le nebbie del tempo", Lanfranco Fabriani ci degna finalmente del terzo capitolo della saga dellUCI.

A dire il vero molti pensavano che dopo i favolosi successi dei primi due romanzi, che Fabriani avesse cominciato a manifestare manie di grandezza. E recente la notizia che Fabriani abbia rovesciato addosso a Steven Spielberg un piatto di fettuccine, dopo avere ascoltato la sua "bislacca"  (parola di Fabriani) idea per un film sui suoi romanzi. La notizia dellimminente pubblicazione in USA ha poi inferto un duro colpo alla ragione dello scrittore. Prova ne è questo romanzo che è una esaltazione della sua figura e della sua personalità. In questo romanzo il ben noto Mariani, sempre coadiuvato dalla sexy Marina Savoldi, deve affrontare, in puro stile X-men, un autentico supercriminale, chiamato, guardacaso, Doge Fabrianus. In realtà uno scienzato dellanno 3500, innamorato della Venezia dei dogi, che cerca di ottenere il dominio dei tempi passati, presenti e futuri, proprio dalla bellissima città lagunare.
Il culto della personalità di Fabriani è evidente anche dalla copertina, imposta con il ricatto al curatore di Urania, Giuseppe Lippi, che, interrogato sullargomento preferisce tacere.
Che dire ancora? Il romanzo va letto. Come tutte le opere di Lanfranco, ha sicuramente unottima leggibilità e scorrevolezza. Un ottimo prodotto di genere. Dimenticavi del nome del supercriminale e della pomposa copertina e avrete un godibile romanzo.


"Lungo i calli del tempo"
Urania 1503 - Mondadori

Recensito anche su il leggio

Libri: Supernova Express

Difetto o pregio di tutte le antologie, è la eterogeneità. Diversi stili, diverse idee si accostano luna allaltra. Talvolta si vuole ottenere, pursupernovacovermedia in una pluratità di voci, un minimo comune denominatore. Talvolta si mettono a confronto visioni diametralmente opposte. In questo caso parlerei di complementarità. Ciascuno dei racconti di questa antologia, è diverso dallaltro. Non è solo una questione relativa ai diversi stili. Talvolta pur presentando diversi autori, si vuole ottenere un insieme armonico. La distonia è lo scopo di un movimento come il Connettivismo. Ecco che quindi diversi stili, diverse visioni, si susseguono. Ottima è lanalogia di un treno che ci presenta diversi paesaggi. Talvolta quello che vediamo è disturbante. Talvolta qualche visione può suscitare più emozioni di altre. Ma diceva Totò, "è la somma che fa il totale". Non entro nel merito dei singoli racconti. Alcuni di questi mi hanno dato piacere, altri meno. Sono questioni puramente soggettive. Quello che mi resta è la maledetta passione che gli autori hanno messo nello scriverli. In un panorama dove fior fiore di illustri addetti ai lavori passano il loro tempo a chiedersi in modo ormai stantio: "dove va la fantascienza italiana?", questa antologia brilla per energia propositiva. I suoi autori non dibattono. Scrivono. Bene o male, giudicate da voi. Meritano la vostra attenzione.

Supernova Express
a cura di Giovanni De Matteo e Marco Zolin, Ferrara Edizioni
collana fantaNET 4, pag. 226, euro 10,00.

Recensione pubblicata anche sul leggio

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