Emanuele Manco

Scritti, impressioni, opinioni.

Film: Il Grande Capo

capoLincursione di Lars Von Trier nel territorio della commedia è semplicemente geniale. Sin dallinizio del film è lo stesso regista ad avvisarci di non prendere troppo sul serio il film. In realtà ricorrendo allo strumento della commedia degli equivoci, Von Trier ci racconta sicuramente una farsa, ma anche una seria esposizione delle dinamiche interpersonali sul posto di lavoro.  Il film ha per protagonista un attore, chiamato a interpretare un ruolo insolito, in un palcoscenico insolito. In una azienda di informatica, il maggiore azionista, per evitare di affrontare le proprie responsabilità, ha inventato la figura di un fantomatico grande capo, al quale ovviamente attribuisce tutte decisioni impopolari. Ma, a seguito della conclusione di un grosso affare, è costretto a reclutare un attore per interpretare il ruolo del "grande capo", pena la perdita dellaffare. Infatti il committente vuole conoscere di persona il "grande capo". Ne viene fuori una rocambolesca serie di equivoci. Di esilaranti gag che vedono protagonisti i vari impiegati dellazienda, che finalmente non perdono loccasione di scaricare sul "capo" i lori malumori, ma anche le loro aspettative e speranze.  Con ottimo senso del ritmo vediamo la situazione ingarbugliarsi e poi svolgersi verso un finale tutto da vedere.
Regista e attori sono veramente allaltezza della situazione. Consiglio veramente a tutti questa graffianto satira del mondo del lavoro. Penso che ognuno di noi troverà anche un pizzico delle situazioni che vive ogni giorno, e magari ridendone potrà sdrammatizzarle. Ovviamente Von Trier non perde occasione per sperimentare azzardate soluzioni visive. Lars Von Trier inventa lAutomavision, ossia lutilizzo di una camera fissa senza nessun operatore dietro, comandata da un computer che decide a caso cosa riprendere, se fare uno zoom o una panoramica. Quindi talvolta vediamo strane inquadrature, decise a caso dal computer!

Cito questa curiosità dal sito del film:
Tra le immagini appariranno tra i 5 e i 7 "lookey", ovvero, fotogrammi in apparenza senza legami con la storia che hanno un senso proprio da scoprire.
"A prima vista sembrano dei piccoli errori - spiega Von Trier - invece sono un enigma che deve essere risolto, trovando un codice unico": una sorta di concetto chiave che dovrebbe fare da filo conduttore per quelle anomalie. Il primo che lo scoverà riceverà un premio di circa 4 mila euro.
Per maggiori info cliccate qui.

Film: Dopo il Matrimonio

Dopo aver dedicato la sua vita ai bambini indiani abbandonati, Jacob Petersen, riceve dalla natia Danimarcamatrimonio una proposta di finanziamento. Condizione necessaria e sufficiente, posta dal finanziatore, è che Jacob si rechi personalemente in Danimarca per incontrare di persona il misterioso filantropo. Tornato in Danimarca Jacob verrà a conoscenza di cose che sconvolgeranno la vita sua e delle persone che incontrerà. Il film toccherà i toni del melodramma, ma con uno straordinario senso della misura. Merito di un ottimo cast, nel quale spicca sicuramente Mads Mikkelsen, interprete del tormentato Jacob, ma non demerita nessuno.
Il territorio è di quelli pericolosi. Il melodramma è sempre a rischio di luoghi comuni e stereotipi. Ma la regista Susanne Bier riesce a fuggire dalle banalità. Un occhio attento ai piccoli particolari, ai giochi di sguardi, riesce a condurci tranquillamente per tutto il tempo della visione nelle vite dei personaggi. Riesce a farci spettatori con assoluta naturalezza dei loro piccoli e grandi drammi. Un ottima prova di cinema delle persone vere, delle vite vere.

Film: Casinò Royale

Casino RoyaleBond is Back. Una sequenza in bianco e nero ci introduce al nuovo film su James Bond. E un Bond agli esordi quello che ci viene presentato. Non ha ancora il doppio zero, ma lo acquisirà di li a poco, sul campo. La canzone dei titoli è bondiana quanto serve. David Arnold è sicuramente degno erede di John Barry. Il film prosegue con un inseguimento degno forse dellUomo Ragno, ma quando si tratta di Bond certe iperboli si perdonano. La prima sorpresa è Daniel Craig. Sicuramente non ha il fisico del ruolo, la sua capigliatura bionda è veramente fuori posto. Pur tuttavia è buon attore, e non è mai fuori parte. Ci propone un Bond molto meno dandy, più brutto, sporco e cattivo. Ma anche ancora inesperto, un po ingenuo, un po troppo preso di se. Questa volta Bond sanguina, si taglia, si brucia, suda nel tentativo, riuscito di salvarsi la vita. Come sono lontani i tempi dello smoking sotto la tuta da sommozzatore.  Cattivo da antologia è Mads Mikkelsen, interprete dellantagonista "Le Chiffres", presente nelle sale con il bellissimo "Dopo il matrimonio", del quale magari parlerò nel prossimo post. Il film riprende il primo romanzo di Fleming e ne trae libera ispirazione. Lo porta nel mondo post 11 settembre, forse con qualche forzatura. La scena centrale, la partita a carte, mantiene un certo livello di suspence.  I gadget sono utilizzati ma con senso della misura. Bella e tormentata la bond girl di turno, una stupenda Vesper Lynd interpretata da Eva Green. Peccato per lassenza di  Moneypenny e di Q. Poco più che una macchietta il personaggio di Giannini. Una menzione speciale alla sempre ottima Judi Dench, interprete di una M straordinaria. Che vi posso dire? A me questo Bond rozzo e violento, che non ha ancora preso consapevolezza di se è piaciuto.  Lasciamo perdere la leggenda, quei tempi non torneranno più. Il Bond del 2000 ha ancora qualcosa da dirci, nonostante gli inflazionati epigoni.

Film: The Prestige

theprestigeIn un film sui prestigiatori nulla, ovviamente, è come sembra. I fratelli Nolan questa volta ci catapultano in una atmosfera ottocententesca molto fantasiosa, debitrice sicuramente allo steampunk.
I due protagonisti sono in stato di grazia. Così come quasi tutto il resto del cast, con uno strepitoso Micheal Caine, e un perfetto David Bowie. Deludente, ancora una volta, Scarlet Johannson che , a mia opinione, non è poi nientaltro che una ragazza carina. La sceneggiatura è semplicemente perfetta. Quasi perfetta la ricostruzione dambiente, magari non proprio precissima.  E un 800 immaginario quello che ci viene mostrato. Probabilmente un universo alternativo. Ma veri sono i sentimenti, le passioni e le pulsioni che muovono i personaggi. Le loro ossessioni li porteranno, tra continui rovesci di fronte e cambi di prospettive al sorprendente finale. Daltra parte la struttura del film è chiara. Ci viene promesso  un duello psicologico tra due rivali ossessionati luno dallaltro. Lungo tutta la vicenda assistiamo a continue svolte nella vicenda, fino ad arrivare al "prestigio" finale. Dove capiamo che nulla è come avevamo pensato che fosse.

Non ci credo neanche io...
Sto digitando un post dal cellulare con il browser e il t9 in soccorso!
Sono in partenza per Palermo
Un caro saluto a tutti voi.
Buon Natale, buon solstizio dinverno (peraltro già passato) e sereno e proficuo 2007

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