Ci sono tante cose che non ho mai compreso. Sin da bambino.

Mi sono sempre chiesto perché pensare che credere in una religione diversa, o non credere, potesse impedire a chiunque di professare la sua fede.

Mi sono sempre chiesto perché la scelta di una diversa forma di convivenza potesse impedire a chi si voleva sposare di farlo.

Mi sono sempre chiesto perché l'essere di una inclinazione sessuale diversa potesse impedire all'altro di esprimere la propria.

Non ho mai capito tante obiezioni verso la diversità. Io sono diverso da chiunque altro per definizione, e non mi viene impedito di esserlo dalla diversità altrui. Questa mi sembra l'essenza stessa della natura, che vuole ogni essere umano unico fin dal DNA.

Dawn of the Deaf

Un altro tema ricorrente, non da oggi, nella mia vita è quello della conoscenza. Sono abbastanza consapevole che la conoscenza universale, piena di certezze e di sicurezze, è impossibile da raggiungere. Ho studiato fino a conseguire una laurea, ma questo non mi rende più intelligente, ma ritengo, senza falsa modestia, che sia proprio questa consapevolezza a rendermi invece tale.

Di contro ho visto usata nella mia vita, tantissime volte, la parola "scienziato" come un insulto, specialmente quando l'unico sfoggio di scienza che facevo era di pormi dei dubbi, più di quando magari indugiavo in un pedante nozionismo.

Adesso mi immagino milioni di persone che, in questo momento storico, non vogliano riflettere sul fatto che le cose cambiano, che nulla resta com'è,  ma che ci sono sempre cambiamenti in atto in una società. Vogliono essenzialmente che nessuno gli rompa il cazzo, che quello che identificano come diverso stia a casa propria, senza rompergli i coglioni.

Queste persone hanno sopportato per anni persone che con intelligenza si sono poste dei dubbi, definendole "scienziati", "radical chic" o "buonisti", a seconda di quale campo questi dubbi venivano posti tra scienza, politica o convivenza sociale.

È anche vero che l'intelligenza di molte persone si è ritorta contro di loro, nel momento in cui è diventata spocchia senza costrutto. Atteggiamenti che detesto anche io per primo.

Ma è comunque evidente che esistono milioni di persone che non ne potevano più di sentire parlare di progresso scientifico, di equità sociale, di tolleranza e di convivenza tra diversi. Persone che volevano il mondo semplice "di una volta" in cui ci sono cose semplici, come la famiglia "tradizionale", tutti hanno la pelle dello stesso colore roseo (a meno che non siano servitori), e le uniche lesbiche tollerate sono quelle dei film porno che i buoni padri di famiglia consumano in privato.

Coincidenza ha voluto che giusto in questi giorni mi imbattessi in questo cortometraggio, Dawn of the Deaf, del quale ho parlato su FantasyMagazine, e del quale vi consiglio la visione prima di proseguire la lettura.

Dawn of the Deaf from Rob Savage on Vimeo.

Due ragazze sorde si amano. Derise in quanto sorde e lesbiche, sopravvivono a un misterioso suono che uccide tutte le persone che le circondano proprio perché non riescono a udirlo. La loro diversità sembra averle salvate dall'apocalisse. Ma ecco che, nel finale, i "normali" si risvegliano come zombie, e fagocitano i "diversi".

Non c'è speranza quindi? Gli zombie si sono risvegliati, anche nel nostro mondo?

Ora cominciano tempi "interessanti". Ci sono persone, arrivate a quel potere che per anni gli è stato precluso, che vogliono dimostrarci quanto si sono rotti il cazzo di noi e della nostra  presunta "intelligenza".