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Schegge di me

Vediamo di capirci un attimo qualcosa.

Curatore di Fantasy Magazine, collaboratore estemporaneo di Fantascienza.com, Delos SF, Carmilla, Next-Station. Ghost writer di testi sul web dei quali non ho neanche idea di dove siano finiti.

Poi ci sono i social network: facebook, linkedin, google plus, twitter, anobii.

E le vecchie mailing list? A qualcuna sono iscritto ancora. Non seguo più, e da anni, i newsgroup.

Come dite? E' schizofrenia digitale? Sì può essere. Non so. Difficile pensare a un ritorno indietro, a una minore esposizione. In ogni caso anche una ritirata lascerebbe indietro tutte le tracce.

 

Su Vasco Rossi...

Si anche io dico la mia sulla faccenda Vasco Rossi e Nonciclopedia.

La reazione di Rossi, o dei suoi avvocati, è più che stigmatizzabile, a prescindere dal fatto che il contenuto di quella pagina fosse o meno realmente offensivo.
Chi si espone, si mette in gioco su un palco o pubblica suoi scritti, va incontro a qualsiasi forma di giudizio. Sarebbe bello ricevere solo giudizi positivi, ma non può accadere. Ma a questo punto, se un soggetto ritiene che di aver ricevuto un insulto via rete, se prende armi e armature e va dagli dagli avvocati commesso lo stesso errore di mettere un cerotto intorno a un rubinetto che perde, una pezza inutile.

Ritengo che l'unico modo per neutralizzare attacchi, se veramente sono tali, non sia quello di chiedere la chiusura o invocare bavagli, ma di andare avanti per la propria strada, possibilmente facendosi una risata, per evitare che il loro effetto venga amplificato, secondo le dinamiche di un fenomeno che ha come nome "effetto streisand".

Intendiamoci, che la nonciclopedia diventi improvvisamente una paladina del libero pensiero è un paradosso che mi ha colpito molto.
Sapete che c'è una pagina della suddetta che insulta ferocemente Primo Levi?
Un caso più che odioso, ma francamente temo che non regalare accessi sia l'unico modo per neutralizzare certe pagine.
Il fenomeno c'è. Facendo finta che sia accessibile,  se nel momento in cui ve la segnalo la cercate leggerla per poterla criticare certo, ma il risultato è che il contatore di quella
pagina cresce, e il tizio che l'ha fatta gongola.
Si può controllare il fenomeno? No.
Non potrei neanche se volessi. Ma di sicuro evito di andare ad alimentare il loro traffico di rete. Può essere pericoloso, visto come ragiona Google.
Però ho fatto una prova.
Ho scritto Primo Levi su Google. Fino alla decima posizione non ho trovato, se ho visto bene, la pagina nonciclopediana.
Segnalarla, chiederne ad alta voce la censura farebbe correre il rischio di farla salire in classifica. Questo mi preoccupa di più della sua esistenza, che è incontrollabile alla fine. La mamma del cretino è sempre incinta, e la rete è una nursery fantastica.
Io esco dal loop logico decidendo che mi tengo il ciarpame in rete, a patto di ignorarlo, perché il rischio di buttare il bimbo insieme all'acqua sporca è per me peggiore di tutto il resto.

La notte della rete

Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e fra qualche giorno un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet.

L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per votare un meccanismo che potrebbe perfino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! - in modo arbitrario e senza alcun controllo giudiziario. Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche.

Non c'è tempo da perdere. La prossima settimana l'Autorità voterà la delibera, e se insieme costruiremo un appello pubblico enorme contro la censura su internet potremo fare la differenza. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per chiedere di respingere la regolamentazione e preservare così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. Agisci ora e inoltra l'appello a tutti!

Potete anche

  • se siete blogger scrivere un post, usando il logo che vedete qua sopra e riportando tutti i link, e diffondetelo più che potete tra quelli che conoscete;
  • andare alla pagina di Agorà Digitale in cui sono raccolti tutti i link, le iniziative e le proposte dei cittadini;
  • firmare e diffondete la petizione sul sito di Avaaz;
  • partecipare e invitare tutti i vostri amici a “La notte della rete“: 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti.

 

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