In questo momento i fan di tutto il mondo stanno guardando Lo Hobbit: la desolazione di Smaug. Alcuni stanno schiumando rabbia. Specialmente i "puristi dell'integrità tolkieniana".

Ci sono tante analogie e differenze tra opera scritta, il romanzo di J.R.R. Tolkien,  e i film. Ho accennato a qualcosa nella mia recensione pubblicata su FantasyMagazine.

Lo Hobbit: la desolazione di Smaug

Il punto fondamentale di Peter Jackson è che è un furbacchione che si è fatto finanziare con milioni di dollari le sue fan fiction tolkienane.
Però è anche vero che solo concepire questi film è un'impresa, a prescindere dal risultato.
Un vero genio del cinema ne avrebbe fatto qualcos'altro probabilmente, ma forse non avrebbe avuto la sua stessa capacità di gestione del set e della produzione. Cavolo, stare circa 16 mesi (solo di riprese) in campeggio in Nuova Zelanda per dirigere un film (sì tre, ma in pratica ne ha diretto uno solo spezzandolo in tre parti) è una roba da sclerare.
Ed è ancora impegnato nella post-produzione del terzo film su Lo Hobbit!
Insomma, tra la prima trilogia e la seconda quest'uomo ha dato almento 6-7 della sua vita a Tolkien. E tra le ricerche, le riletture, i sopralluoghi, forse arriviamo a 10.
Staremo per l'eternità a chiederci cosa avrebbe fatto Guillermo del Toro con Lo Hobbit, questo è vero.
Ma Jackson alla fine si è divertito un mondo a giocare con i suoi LEGOlas a grandezza naturale e ci spernacchia dalla Nuova Zelanda.
Lui ha potuto e noi no. E rosichiamo tutti.