Usa, giudice nega estradizione: 41 bis è una forma di tortura

Detto fra noi. Quando si parla di mafia divento forcaiolo. Sorry. Ho visto con i miei occhi i crateri delle bombe. Ho fatto il militare durante l'operazione "Vespri Siciliani". Ho sfilato contro la mafia. E li ho visti mangiare nei migliori ristoranti, con i loro rolex al polso. Con la loro boria. Li ho visti entrare nei negozi, chiedendo "un aiuto per i galantuomini in galera". Si vestono gratis, se no ti bruciano il negozio. Li ho visto farsi pagare a peso d'oro l'acqua nei comuni dove gli acquedotti erano pieni di buchi, e dove l'acqua arrivava due volte la settimana. Quando arrivava. Ho visto la mia città cospargersi di lapidi e di targhe alla memoria. Sono fuori dalla Sicilia, sconfitto dalla mancanza di lavoro, e sono, magari sarà egoismo il mio ma chi se ne. Fanculo signori mafiosi di merda, il 41 bis è persino poco, per voi che sciogliete bambini nell'acido. Per voi che se qualcuno magari "osa" solo guardarvi negli occhi, lo "punite", gli date "del cornuto", come se  dovesse solo stare zitto e pagare, zitto e subire. No signori miei. Il 41 bis non è utilizzato per normali reati. E l'emergenza non è finita. Ora non mettono più bombe, ma strozzano e continuano a trafficare. Non finiscono sulle prime pagine, ma, è proprio quando non fanno rumore che sono più pericolosi. Certo erano diversi gli Anni '70. I primi Anni '80. Non c'erano pool antimafia, non c'erano movimenti popolari. C'era una città cementificata. Gonfia di soldi di appalti e droga. Dove gli appartenenti alle cosche palermitane facevano la bella vita. Senza immaginare la mattanza che li avrebbe travolti, provocata dai sanguinari corleonesi. La storia è lunga. La storia di una infanzia vissuta in quelle contiguità familiari, di quartiere, di persone con le quali cresci
insieme. Falcone le battezzò contiguità. Il tessuto di rapporti familiari o di lavoro ti porta a imbatterti continuamente in scene e atteggiamenti che riconosci, che annusi a lampo. Sapendo di non poterci fare niente, perchè sei un granello di polvere. Sei un ragazzino che deve studiare, sarà meglio, invece di cercare in strada una via veloce alla bella vita. Questa è stata la mia scelta. In realtà neanche una scelta. Una attitudine naturale per fortuna. Ricordo il giorno dell'arrivo di Buscetta dall'america. Quando Falcone aprì il muro dell'omertà. Da quel giorno la parola Buscetta è diventata un insulto. Gravissimo. Mortale. Il peggiore degli esseri umani Almeno in certo popolino. Una società nella quale per qualsiasi cosa devi fare, la prima cosa che ti viene chiesta è "chi ti porta", "chi ti aiuta". Puoi anche vedere. Ma impari presto che qualsiasi cosa tu vedi, non puoi averla vista. Se stai comprando un libro, e vedi una persona che entra nel negozio e, allude al proprietario, che cosa fai ? Denunci? E cosa? Un parlare allusivo che dice tutto e niente?  E quando, inevitabilmente, per quanto ti giri, certe persone te le trovi accanto, nella tua stessa famiglia, l'unica cosa che puoi fare è costruirti la tua vita e attendere. Perchè, si dice da noi, è strada "co' spunta", che non spunta. Quel ragazzo con cui giocavi a pallone per strada, morirà del suo stesso orgoglio mafioso. A meno che un liberal del cazzo non pontifichi sui suoi diritti umani. Una cosa è vera. Se vuoi opporti, e non solo farti la tua vita sperando che si autodistruggano, da solo non vai da nessuna parte in sicilia. Consiglio di cercare i ragazzi di addiopizzo (), forse qualche cittadino "vero" lo trovi. Oggi sono giovani e ci credono, domani saranno cittadini migliori. Ma vengono da un epoca diversa. Da strati sociali diversi. Io mi sono lasciato alle spalle quellepoca. Non so se sono stato chiaro. Sono un emotivo. Volevo scrivere un romanzo su quel periodo. Ma Gomorra mi ha fregato. Parla di Camorra, ma la sostanza non è cambiata. Consiglio un bel romanzo, fuori dagli stereotipi Camilleriani. Si chiama "il soffio della valanga". È scritto da Santo Piazzese. Credo che renda molto bene cosa sia stato crescere in Sicilia in quegli anni.