La Luce di Orione
di Valerio Evangelisti
Lattesa per un nuovo romanzo con protagonista linquisitore Nicolas Eymerich si era fatta spasmodica. Dopo “Mater Terribilis”, del 2002, cera stato, di “canonico”, ossia scritto direttamente dal "Magister", solo il volumetto “La sala dei giganti”, che poi era una sorta di antipasto di questo romanzo. Dopo tanti anni di attesa, le aspettative dei fan di Valerio non sono andate deluse. Premetto che mi posso ascrivere a questa categoria, per cui mi scuserete la parzialità di questa recensione. Cercherò di esercitare un certo senso critico. Ma in questo caso mi viene difficile. Il romanzo è buono, anzi ottimo. Sicuramente un prodotto della maturità dello scrittore Evangelisti. Sono ormai da tempo abbandonate le ingenuità di caratterizzazione dei personaggi e delle trame. Sempre eccezionale e precisissimo il retroterra storico e culturale. Potete stare certi che se Evangelisti scrive di che vino si bevesse a Bisanzio nel 1366, non tirerà a indovinare. Ed è quel gusto europeo che riesce ad accompagnare lintreccio alla precisione documentale, che è il punto di forza dellopera di Valerio. A tutto questo si aggiungono le due sotto trame, ambientate in allucinante futuro prossimo venturo, nelle quali Evangelisti continua a tessere la trama delle sua personale storia futura. Altro elemento caratterizzante lopera sono i parallelismi tra passato e futuro di finzione, e il nostro presente. I rimandi allattuale crociata bushiana sono palesemente esplicitati. Più sottili, ma non meno azzeccati le analogie tra le diverse epoche del romanzo. La decadente Bisanzio, nella quale gli uomini armati sono tutti di provenienza straniera, è evocata quasi immediatamente da un decadente impero americano, dove tutti i tecnici qualificati provengono da etnie diverse. E quindi non solo un romanzo di avventure, di orrore e di pura fantascienza, ma anche uno specchio deformante con il quale ci viene data una chiave di lettura del nostro presente. Tutto questo senza annoiarci, ma appassionandoci, come solo un buon prodotto “di genere” sa fare. Unalchimia quasi unica nel suo genere.
La luce di Orione, di Valerio Evangelisti (2007) Strade Blu Mondadori, pagg. 334, Euro 15,50.
Recensione pubblicata anche sul Leggio