I social network sembrano ormai l'applicazione del detto: "Vuoi stare bene? Lamentati"
La considerazione dalla quale ognuno di noi parte è che (naturalmente) gli altri sono più stupidi, o fanno cose più stupide se proprio non sono stupidi. Perché gli "altri" non siamo mai noi.
Gli altri postano foto stupide, selfie stupide, condividono articoli stupidi, invitano gli amici (stupidi) a eventi stupidi. Gli altri, sempre gli altri.
Quando qualcuno si lamenta di qualcosa che qualcun'altro fa su FB, ognuno di noi legge lo status cercando di capire se parla di quello che fa. Se si lamenta di chi parla di calcio, e del calcio non ce ne può fregare di meno, siamo sollevati. Ma se invece parla proprio di qualcosa che abbiamo fatto o facciamo anche io, ecco che scatta il distinguo: "non sta parlando di me, parla degli altri, perché i miei post sono differenti". E ce la ridiamo. Stupidi. Differenti? Ma stiamo scherzando?
Il punto è che si parte da questo presupposto non si va da nessuna parte.
Nessuno ha la patente per il migliore uso dei social network, mi dispiace dirlo. Perché se ribaltiamo le cose, per ognuna delle cose che si possono fare in un social network, ci sarà sempre qualcuno che la considererà stupida, che la criticherà, che stigmatizzerà chi lo fa.
Eccheppalle. Se vi danno fastidio le cose che vedete sui social network l'alternativa è non starci. Siamo in un mondo libero.
Se alcune delle cose che vediamo sui Social Network non ci piacciono, non le vediamo. Punto.
Esempio concreto (stupido). Io non ho gatti, non so se avrò mai e forse, dentro di me, mi chiedo perché vengano postate foto di gatti. Ma non avendone non posso capire, non posso veramente sapere perché si postino foto di gatti.
Forse dovrei condannare i "gattari?". Ma che mi frega. Se voglio le guardo le foto di gatti, se non voglio guardo le tope, o la pagina di Figures In Action, o quello che mi pare a me. Tanto qualsiasi cosa io veda o faccia ci sarà un "non estimatore". Uno che penserà che il mio postare sia rumore, mentre il suo sia intelligenza in movimento.
Mi dispiace, ma io penso che FB sia come ogni cosa che facciamo ogni giorno. C'è la possibilità concreta di dire o fare cazzate (come questo post per esempio) come cose con un barlume d'intelligenza, che se sapessi quali sono ve lo direi.
Quindi cari lamentosi del social network, vivi e lascia vivere, condividi e lascia condividere, se non vi sta bene, un profondo chissene mi sorgerà spontaneo.
PS.
Ma di quello che succede su altri Social Network ne vogliamo parlare? Gente che ti aggiunge a tua insaputa, che scruta la tua biblioteca aperta come il colosseo, che conferma le tue competenze anche se non ha mai lavorato con te. Che bella gazzarra. FB ha molti controlli paranoici, se usati bene siamo blindati, credetemi. Pena ovviamente il rimanere belli che isolati. Ma allora che ci state a fare su un social network?
PS2. L'immagine che correda l'articolo l'ho fregata qui.