Molte volte mi incaponisco con il rispetto per gli stilemi dei generi. Qualcuno mi ha detto che, nel mio piccolo, mi sono fatto la fama di “severo recensore”. Ho una convinzione. Per stravolgere i generi bisogna intanto conoscerli bene. Non mi arrogo la sapienza. Sto cercando di imparare. Il percorso di un aspirante scrittore passa anche per delle buone letture. Di gialli ho letto sempre meno che di altri generi. Non so bene, ma forse nessuno lo sa, quale sia la sottile distinzione tra giallo e thriller. Il mio percorso di lettura nel genere giallo, si è imbattuto stavolta in un “classico”. Ossia, come si è intuito già dal titolo, ne “La promessa” di Friedrich Dürrenmatt, del 1958. Il sottotitolo è eloquente: “Un requiem per il romanzo giallo”. Lambizione dello scrittore quindi non è solo quello di raccontare una storia “gialla”, ma anche quella di raccontare forse il giallo definitivo, di levarci dalla testa lillusione che il giallo possa anche solo lontanamente rappresentare la realtà. Il percorso compiuto è assai convincente. Il romanzo è in apparenza agile. Le relativamente poche pagine fanno pensare a qualcosa che ti occuperà al massimo una serata. In realtà ogni riga è ben pesata, e assai comunicativa. Non ci sono capitoli inutili qui. Sin da subito. E lattenzione deve essere assolutamente alta. Non puoi leggerlo sovrappensiero questo romanzo. Devi tornare subito indietro. Quale sublime differenza rispetto alle noiose pagine dei best sellers di oggi, che vendono parole a un tanto al chilo. Il romanzo si apre con una conversazione tra uno scrittore di gialli e un ex commissario di polizia di Zurigo. Il tema è il romanzo giallo. Ossia quanto questo genere di romanzi presenti una distorta visione della realtà. Nei romanzi gialli, attraverso ragionamenti logico deduttivi, i colpevoli vengono sempre smascherati. Nella realtà le indagini non sempre sono così lineari, e talvolta la soluzione, se arriva, arriva in modo assolutamente casuale o improbabile. Già Pirandello aveva cominciato la riflessione sulle differenze tra reale e verosimile La realtà è vera per definizione, la finzione deve preoccuparsi di sembrare verosimile. La conseguenza è che la realtà talvolta sembra più finta della sua ricostruzione. Probabilmente se si costruisse un romanzo giallo descrivendo una vera indagine, si verrebbe accusati di aver costruito un romanzo poco credibile.
Il romanzo quindi continua, per illustrare il suo punto di vista, il poliziotto racconta di un delitto e del commissario di polizia Matthäi, soprannominato "mattatutti". Il commissario, per onorare una promessa, metterà in gioco tutta la sua vita, pur di scovare un omicida seriale di bambine. Non vorrei raccontare altro. E un romanzo dalla cui analisi strutturale ogni aspirante giallista deve imparare. Ma non solo. Ogni aspirante scrittore. I personaggi sono caratterizzati con estrema precisione. Così come efficaci e verosimili sono i dialoghi. Straordinario è il finale. Che in un certo senso è comunque il trionfo del ragionamento logico deduttivo, anche se il romanzo non tradisce mai le sue premesse.
Le impressioni generali che ne ho tratto è che forse devo cominciare a guardare con occhi diversi al ciò che leggo. Non tutti forse saranno dei Dürrenmatt, ma bisogna dare il beneficio dellinventario a chi con i generi tenta di dire altro. Certo un capolavoro così non nasce ogni anno. E chiaro che per destrutturare bisogna prima sapere strutturare. Non si può fare arte astratta, senza conoscere le fondamenta del disegno accademico. La lettura di questo romanzo è quindi consigliata, non solo ai lettori più o meno scafati, ma anche a noi scribacchini, sempre in cerca di buoni maestri.
Dürrenmatt Friedrich
La promessa. Un requiem per il romanzo giallo
150 Pagine
Prezzo € 7,00
Traduttore Daniele S.
Editore Feltrinelli (collana Universale economica)
Recensione pubblicata anche sul Leggio
emanuelemanco
La promessa
[..] Molte volte mi incaponisco con il rispetto per gli stilemi dei generi. Qualcuno mi ha detto che, nel mio piccolo, mi sono fatto la fama di “severo recensore”. Ho una convinzione. Per stravolgere i generi bisogna intanto conoscerli bene. Non [..]