O mamma mia! Quanto tempo che non bloggo! Le vacanze pasquali mi hanno stroncato la carriera?
Andiamo con ordine. Devo concludere un ciclo... 🙂
Le avventure di un coglione
Il viaggio di andata non presenta particolari insidie. Sveglia presto. Check-in veloce. Cambio di aereo a Fiumicino. In tarda mattinata arrivo a Palermo senza storie avventurose da raccontare. La mattina successiva espleto la formalità senza particolari patemi. Al seggio non cè praticamente nessuno. La mattina presto i palermitani si dirigono giustamente verso il mare, per votare cè tempo. Il tempo di mettere un paio di croci ed esco tranquillo.
Il resto della giornata è privato. La domenica scorre tranquilla. Lunedì mattina mi sveglio prestissimo per poter prendere il volo delle 6.15.
Alle 4:30 del mattino esco in balcone per cercare di intuire la temperatura esterna. Un muro di calore quasi mi respinge. Sarà giornata di scirocco a Palermo. Lo scirocco avvolge lauto che mi accompagna allaeroporto. E mi comincia a preoccupare. Le raffiche sono veramente forti. Ma a Palermo lo scirocco è di casa. A Punta Raisi in simili casi si parte da una pista orientata in modo da non disturbare il decollo. Espletata la formalità del check-in mi avvio fiducioso allimbarco. Ma di chiamate non si parla. Si arriva alle 6.15, orario previsto di decollo e nulla si sa. Sul display allimprovviso compare un orario : ore 8:00. Causa avverse condizioni meteo la partenza ritarda. E un contrattempo seccante. Ma ci vuole pazienza. Nel frattempo le altre compagnie annullano i voli. Il brusio di sottofondo aumenta. Alitalia non ci degna di una informazione che sia una. Le otto arrivano. Ma di imbarcarsi non se ne parla. Il banco informazioni è assediato da passeggeri inferociti. Ma nessuno sa nulla. Alle 9.00... Miracolo! Ci imbarchiamo. Non pare neanche vero. Che il vento sia calato? Da "radio aeroporto", ossia il tam tam dei passeggeri, scopro che la pista usata normalmente in caso di scirocco è in manutenzione! Bel periodo per manutenzionare una pista, proprio a ridosso delle partenze elettorali e pasquali. A bordo il comandante annuncia che attende che il vento cali. Praticamente ci ha fatti imbarcare sperando che, calando il vento, si possa approfittare del momento e decollare! Come al solito in Italia ci affidiamo allo stellone! Lo stellone in questione invero è addormentato. Infatti passa invano un ora e mezza. Niente da fare. La stessa sconsolata voce del comandante ci annuncia che il volo è cancellato! Disastro. Giornate di lavoro in fumo, coincendenze per stati esteri che saltano, visite mediche da rinviare. Ogni passeggero ha una sua storia.
Lunica cosa che ci tocca fare è metterci in fila alla biglietteria alitalia e sperare di poter partire, che so, più tardi o da un altro aeroporto.
La mia fila comincia verso le 11.00. Quella alitalia è lunica biglietteria assediata. Altre compagnie hanno organizzato partenze da Trapani o Catania. Alitalia no. La fila è enorme e lemme lemme. Di tre sportelli ne è aperto solo uno. Almeno allinizio. Man mano che le ore passano la rabbia cresce. La file progredisce leeeentamente. Gli altri sportelli vengono aperti "gradualmente". Verso le 15 guadagno la biglietteria. Nel frattempo ho perso un paio di voli! Infatti verso la tarda mattinata il vento è poi calato e gli aeromobili hanno ricominciato a volare. Mi viene prospettato un volo alle 17.25 per Linate. Accetto sconsolato. Non ne posso più. Limportante è partire!
Cera anche un volo alle 17.10 per Malpensa. Per un attimo soppeso la possibilità di prendere quel volo. Ci rinuncio subito. Malpensa è più lontano di Linate. Per cui non guadagnerei nulla dal partire 15 minuti prima. I fatti mi danno ragione subito. In realtà il caos del mattino ha fatto slittare molti orari. Per cui lorario di partenza reale di quel volo non sarà le 17.10, bensì le 18.05. Il volo per Linate invece parte regolarmente. Non mi pare neanche vero. Alle 18.45 circa lareo tocca terra. Il coglione è finalmente tornato a casa. La sua Milano lo accoglie con diluvio, ma limportante è essere rientrato.