Recensioni - Drammatico
Il piacere e l
Regia di Nuri Bilge Ceylan
Isa e Bahar si sono amati. Ma ora il loro amore è finito. Soffocato nella assoluta incomunicabilità. Lui ha tradito lei. Lei è cronicamente depressa. Nuri Bilge Ceylan racconta tutto ciò con intensi primi piani. Lunghi silenzi. Una turchia al di fuori di ogni stereotipo fa da sfondo alla semplice vicenda. Ad interpretare i sofferti ruoli dei protagonisti sono lo stesso regista e la sua vera compagna. Ho letto che Ceylan è paragonato a un novello Antonioni. In effetti mette in scena molte delle inquietudini evocate dal grande Michelangelo. Ma Ceylan ha anche appreso la lezione di Tarkovskij a mio personale giudizio. Ne cita i guizzi luminosi. Le scene sulla neve sono notevoli. Merito di una fotografia elegante ma non laccata. La vicenda è raccontata scarnamente. I dialoghi sintetici però non sono laconici, ma assolutamente veritieri. La tensione della vicenda, nei lunghi silenzi, non cade. Anzi sono proprio i silenzi e le splendide immagini a darci tutto il senso del film. Sguardi, intensi colpi di luce, nevicate e splendidi paesaggi sono le componenti di una straordinaria grammatica dei sentimenti che non necessita di parole per esprimersi. Persino la cadenza stagionale, non a caso in lingua originale il film si chiama "Climates", ossia climi, rende il senso dellevoluzione della vicenda, che comincia in un luminoso giorno destate, per avere il suo epilogo in un un nevoso giorno dinverno.
Anche la non eccessiva lunghezza della pellicola contribuisce a non fare cadere mai la tensione drammatica. Assolutamente da vedere.
Anche la non eccessiva lunghezza della pellicola contribuisce a non fare cadere mai la tensione drammatica. Assolutamente da vedere.
Recensione pubblicata anche sul Pordemovie