Chi mi conosce sa che premio sempre il coraggio di chi si espone. Uno scrittore/scrittrice esordiente o quasi, merita in ogni caso il mio rispetto. Labnegazione necessaria per sottrarre del tempo al proprio risicato tempo libero, non ha prezzo. Questo a prescindere dai risultati. In questo caso non farò eccezione. Ho molte riserve su questo romanzo. Ma anche molte speranze sul futuro dellautrice. Cominciamo con le riserve. "Dalla parte del torto" è un giallo di ambientazione milanese. Un giallo poco convincente e logico proprio dal versante del genere. Il meccanismo a incastro, tipico del giallo ben congegnato, qui appare parecchio inceppato. La trama propriamente detta va avanti a singhiozzi e a salti logici che si si stentano a seguire. Gli investigatori, un bizzarro pool di dilettanti, con a capo una ispettore di polizia, sono figure appena abbozzate. Tranne forse quella della copywriter Inga. E non ci sono che pochi ragionamenti logico-deduttivi che portano alla soluzione. Ma è pur vero che sono molti a usare la "gabbia" del genere, per poi raccontare qualcosaltro.
Ed è questo il caso. Questo romanzo non parla in realtà di delitti. Si parla e molto, della protagonista nascosta del romanzo. Ossia la città di Milano. Quello che traspare in filigrana è quindi un ironico saggio sugli ultimi residui della "milano da bere", sulla milano dellarte, delle incomprensibili avanguardie, delle provocazioni fini a se stesse. Tic e manie meneghine sono ben esposti dalla brillante autrice. Il clima di generale ironia ci fa perdonare qualche neologismo in eccesso e luso di un vocabolario un po inventato, che ho scoperto fare parte del lessico familiare dellautrice. I dialoghi poi sono svolti in modo interessante. Molto realistici e chi legge riesce veramente a capire chi parla senza che venga sempre e comunque specificato.
Il mestiere di romanziere è duro. Elisabetta Bucciarelli sembra essere comunque sulla via per impararlo. Non è una novellina della scrittura, solo del romanzo, nel quale è alla seconda prova. Attendo fiducioso le prossime prove dellautrice, quando allestro si aggiungerà la pratica.
Ed è questo il caso. Questo romanzo non parla in realtà di delitti. Si parla e molto, della protagonista nascosta del romanzo. Ossia la città di Milano. Quello che traspare in filigrana è quindi un ironico saggio sugli ultimi residui della "milano da bere", sulla milano dell
Il mestiere di romanziere è duro. Elisabetta Bucciarelli sembra essere comunque sulla via per impararlo. Non è una novellina della scrittura, solo del romanzo, nel quale è alla seconda prova. Attendo fiducioso le prossime prove dell
DALLA PARTE DEL TORTO
di Elisabetta Bucciarelli
Editore : Mursia
Pagine 408 - Euro 17,00 - Codice 23685S - EAN 978 88-425-3809-7
Recensione pubblicata anche sul leggio
Vanamonde
La Bucciarelli però è già al secondo romanzo.
Inoltre a me cominciano a dare davvero fastidio tutti questi autori che pretendono di pubblicare gialli (o anche fantascienza) per poi non rispettare le regole fondamentali del genere. Va benissimo metterci anche "altro", ma se scrivi un giallo deve funzionare anche come giallo, sennò stai prendendo in giro i lettori...
emanuelemanco
Non so come sia "Happy Hour", il primo romanzo. Per sua stessa ammissione nei suoi romanzi "i morti fioccano". Non credo che basti qualche morto per fare un giallo, e penso anche che per stravolgere le regole di un genere, bisogna padroneggiarlo bene. Gli unici esempi che mi vengono in mente di capacità di raccontare altro mediante "il genere", che considero veramente riusciti sono Scerbanenco e Simenon. E i loro gialli però erano perfetti come orologi. Posso solo augurare alla scrittrice di crescere, mangiando tanto "pane duro".
Vanamonde
Pienamente d'accordo. Io ci metterei anche perlomeno Fruttero & Lucentini.