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Palermo arabo-normanna patrimonio mondiale dell'umanità

"Questo riconoscimento è un motivo d'orgoglio ed è una grande gioia per Palermo e i palermitani, ma anche per tutti i siciliani. L'inserimento dell'itinerario arabo normanno, nell'elenco dei siti Unesco che sono considerati patrimonio mondiale dell'umanità, con ben sette monumenti su nove a Palermo, è la conferma internazionale della bellezza e grandezza culturale, artistica e storica di questa città, patrimonio di tutti e di ciascuno e sarà certamente volano di sviluppo turistico e nuova economia per Palermo e per tutta la Sicilia".

È quanto afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente del Comitato di pilotaggio del sito "Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale" e capo della delegazione italiana presente a Bonn, appena appresa la notizia dell'inserimento del sito nella World Heritage List dell'Unesco.

"Esprimo la mia soddisfazione, a nome dell'intera Amministrazione comunale, che ha lavorato alacremente e per diversi mesi per raggiungere questo prezioso risultato - ha aggiunto il primo cittadino -. Continueremo ad impegnarci per proteggere e custodire questo patrimonio, affinché possa essere tramandato intatto alle generazioni future. Questo riconoscimento, se è possibile, è ancora più significativo e importante, proprio in un momento in cui il fondamentalismo islamico compie stragi e vorrebbe portarci ad uno scontro di civiltà, perché ci ricorda che culture e religioni diverse, come quella araba, normanna e bizantina, possono convivere insieme, influenzandosi e contaminandosi reciprocamente, così come accadeva nel passato, e così come accade oggi a Palermo, città della pace e del dialogo fra i popoli e dove lo scorso marzo abbiamo firmato la Carta di Palermo, al termine del convegno internazionale 'Io sono persona, dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto'. Le istituzioni comunitarie riflettano sul profondo messaggio che scaturisce da questa scelta dell'Unesco".

"È un riconoscimento alla storia e all'arte dell'isola, che può rappresentare una grande opportunità per le eccellenze produttive del territorio - afferma Aurelio Angelini, direttore dell'Unesco Sicilia - ma è anche il riconoscimento a un modello antesignano di convivenza tra popoli e religioni diverse. La Sicilia è sempre stata una terra che ha aperto le braccia allo straniero, al contrario di quei paesi che, oggi, si scontrano sulle quote di accoglienza e preferiscono ergere muri e steccati a chi fugge dalla guerra, dalla fame e dai disastri ambientali".

L'itinerario arabo-normanno, che ha avuto il riconoscimento Unesco, è costituito da nove monumenti, di cui sette solo a Palermo, come il Palazzo Reale con la cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell'Ammiraglio (nota come chiesa della Martorana), la chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa, ponte dell'Ammiraglio. Gli ultimi due sono le cattedrali, con i rispettivi chiostri, di Cefalù e Monreale.

Fanno parte del Comitato di pilotaggio, che martedì si riunirà a Palermo per affrontare le tematiche legate al piano di gestione dei siti, i Comuni di Palermo, Monreale e Cefalù, l'Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana, la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, la Fondazione Sicilia, la Fondazione Federico II, l'Assemblea regionale siciliana, il Ministero dei Beni e delle attività culturali del turismo, il Ministero dell'Interno fondo edifici di culto - prefettura di Palermo, le Arcidiocesi di Palermo, Monreale e Cefalù, l'Eparchia di Piana degli Albanesi.

Lunedì 6 luglio 2015, alle ore 11, presso la sala conferenze della Galleria d'Arte Moderna, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Leoluca Orlando, si terrà un incontro con i giornalisti.

Libri: La pietra al collo

La pietra al collo

La pietra al collo di Carlo Barbieri mi piace per ragioni strettamente personali, legate al fatto che descrive con dovizia di particolari non solo la mia città di origine, Palermo, e i suoi abitanti, ma anche le golosità che vi vengono prodotte.

Ma non si vive di sole Iris (al forno che quelle fritte sono un po' pesanti), e un romanzo ha bisogno di qualcosa di più. Trama, personaggi, un solido intreccio. Sono elementi che non mancano nel romanzo che, seppur incentrato sul protagonista, il commissario Mancuso, presenta anche dei comprimari di tutto rispetto, pennellati da Barbieri con una prosa che, come spesso accade agli scrittori siciliani, non spreca una sola parola.

Il romanzo, molto lineare e scorrevole, si legge velocemente e con godimento. La soluzione del mistero arriva nel migliore dei modi, ossia inaspettata ma allo stesso tempo logica. Andando a ritroso nel romanzo si scopre che tutti gli elementi per arrivarci l'autore ce li aveva dati. Forse qualche giallista più esperto di me potrà avere capito tutto già alle prime pagine, ma poiché io ne leggo pochissimi sono stato piacevolmente spiazzato.

Da leggere.

La sinossi

“A Palermo ad agosto non succede mai niente”. Di questo è convinto il commissario Francesco Mancuso della Omicidi, ma sarà smentito dai fatti. Nel sotterraneo della chiesa delle Anime Purganti viene trovato il corpo di un uomo nudo, con una pietra al collo, giustiziato con un colpo alla nuca. Nel giro di pochi giorni gli uomini uccisi con lo stesso rituale si moltiplicano. Le indagini si snodano fra istituti per trovatelli e fondazioni religiose, pedofili noti e pervertiti insospettabili, palazzi lussuosi e cassonetti dell’immondizia, chiavi che tutti potevano prendere ma che nessuno può avere preso; intuizioni, depistaggi e conti che non tornano, passi avanti e “passi di lato”.
Un puzzle che Mancuso ricomporrà per un finale inatteso e ad alta tensione.

Carlo Barbieri, La pietra al collo
Todaro Editore - Collana Impronte - € 15,50 (eBook a 9,90)
ISBN: 9788897366058

http://www.todaroeditore.com/la-pietra-al-collo-2/

 

Sei di Palermo se??

- se alle ore 00.01 del 1° Gennaio 2008 "Agneddo e sucu e finìu u vattio......!
- se "cali" la pasta e se mi passi la "mappina"....
- se è arrivato il momento di “sbarazzare il garage”
- se ti mangi un pupu cu zuccaro da dietro così non si nota
- se…. "mezza parola" !!
- se... " acchiana u patri cu tutti i so figghi "
- se hai fatto almeno una volta a piedi lacchianata a Santa Rosalia
- se...quando trovi posteggio ad un raggio superiore ai 3 metri, rispetto al posto dove devi andare: "tanto  vale ca lassava a maghina aà casa".
- se il titolo "sig." per te è unoffesa
- se..."tutta a to razza"
- se..."fango" è la parola con cui identifichi la
maggior parte dei tuoi conoscenti.
- se sai cosa vuol dire la parola "tascio"
- se sai come fare per vedere se lolio per le panelle è caldo.
- se la carne la compri dal carnezziere (e dove senno?)
- se "quadro antico" è un aggettivo per una persona e non per un quadro
- se fai merenda “cu pani chi milinciani”
- se quando il semaforo cambia in giallo acceleri
- se "quattro pacchi di sale (pausa)…… mille lireeee"
- se "ogni ficateddu ri musca è sustanza"
- se "quando ti chiedono, davanti al Teatro Massimo, dovè Piazza Verdi non sai rispondere".
- se "quando ti chiedono, davanti al Teatro Politeama, dovè Piazza Castelnuovo non sai rispondere".
- se "cè pobblema?"
- se vuoi “sticchiu e quasetti ri sita”
- se lunità di misura della stigghiola è la stecca !!
- se ti hanno rubato il motorino e hai pagato 300 euro per riaverlo !!
- se hai almeno un parente falso invalido
- se chiami una piazza "La Statua"
- se passando in macchina davanti lo stigghiolaro abbassi il finestrino ed esclami "mii ru ciavuro"
- se... Corso Tukory lo chiami Corso Sugheri !!!!!!!!!!!!!
- se con 10 parcheggi liberi lasci la macchina in doppia fila
- se sai che significa "vastiddaru"
- se ti stupisci che nelle altre città non ci sia nemmeno una "carnezzeria"
- se "Viva Palermo e Santa Rusulia!"
- se "ci vuoli u vientu in chiesa, ma no astutari i cannili!"
- se "cu mancia pane fa muddiche"
- se se offendi per delega " va ricci cuinnutu a to patri"
- se osservi stupito con la seguente esclamazione "fissa i so matri!!!"
- se...lora di un appuntamento è solo un dettaglio a cui non fare caso
- se ti “arrizzano i carni”
- se “a finisci ri cugghiuniari ?”
- se “u pitittu mi sta facennu acitu”
- se quando fai un favore ad una vecchia, ti dice "U Signuri tu paga"
- se almeno una volta nella vita ti è venuto “il sivo"!
- se quando non riesci bene in qualche attivita`, in genere sportiva, ti gridano "si ‘na atta"
- se apostrofi con "acqui i puirpu" un caffe` riuscito non particolarmente bene
- se quando chiami qualcuno pacchione/a non gli stai facendo un complimento
- se quando vedi "unarancina chi i pieri" non stai osservando qualcosa che si mangia
- se quando hai le corna è una cosa negativa, ma se sono dure ne vai fiero !!
- se pensando che qualcuno ti "porta attasso" non intendi che stai per ricevere un libro di letteratura
- se alla notizia del matrimonio di una ragazza bruttina esclami: "Mancu a munnizza resta a `gniuni"!
- se "si curnutu tu e cun tu rici puru !!!"
- se un turista ti chiede il nome della CATTEDRALE (S.ma Maria Assunta) e tu non sai rispondere
- se ... “Isti pì futtiri e fusti futtutu” !!
-  se hai esclamato almeno una volta nella vita :’ ma perchè aprirsi una panelleria o un ganci a milano? quanti piccioli ti fai?’
-  se la pressa per te non è semplicemente un compattatore, ma il metaforico discrimine tra l’utile e l’inutile
-  se non sai come si dica calia e semenza in italiano
-  se, indicando un supplì in un bar di Milano, chiedi un’arancina
-  se alla vista del cremlino la prima cosa che pensi è: ‘Certo, non è castello UTTUVEGGIO…però carino è’
-  se hai subito un fermo
-  se hai fatto un fermo
-  se ti hanno fregato almeno una vespa
-  se ’scendi’ a mondello e ’sali’ a palermo
-  se la notte vai a smontare i pezzi dei dossi in favorita
-  se non hai idea di dove sia viale margherita di savoia, ma sai benissimo dov’è la discesa di mondello (anche se la fai in salita)
-  se il motore non  un pezzo della macchina, ma un mezzo di locomozione
-  se scendimi le chiavi!
-  se riesci a NON vedere il mare da casa anche abitando a 20 metri dalla costa
-  se minchia favoloso
-  se alla festa cera mezza palermo
-  se che duciiii!!!
-  se ti sei ammuccato con...
-  se un tempietto non ha una funzione sacra...
-  se compà, tuttapposto?
-  se appena lavi la macchina comincia a piovere... sabbia!
-  se spendi 150.000  lanno in posteggiatori
-  se allestero tieni a esagerare la mitezza climatica della  tua citta
-  se sai che lunita di misura della sasizza e il callozzo
-  se continui a stupirti della tecnica di lancio dei ghiacciolari dello stadio e continui a chiederti dove  fanno gli allenamenti settimanali
-  se, quando il palermo pareggia fin a pasta chi saidde!
-  se ... hai fatto almeno un goal di puntazza arraggiata
-  se in autobus sali dalluscita prima che la gente esca (e te ne rendi conto alla quindicesima cazziata presa   allestero)
-  se la pasta col forno troppo bella
-  se ogni volta che c un incidente ti fermi bloccando il traffico per    analizzare la situazione e poter dire la tua ...ma anche se c un aggaddo non sei a  palermo se due persone si insultano e si minacciano per un quarto dora senza che succeda ASSOLUTAMENTE NULLA. (...e       quasi quasi ti viene voglia di infilarti e dare una boffa a muzzo, purchè quaglino!)
-  se in piazza alcide de gasperi e in via isidoro la lumia il nome proprio ce lo devi mettere per forza, ma  come si chiama il signor sciuti di via sciuti proprio non lo sai
-  se il pulsante non lo premi, ma lo ammacchi
-  se non sai dire in italiano la seguente frase: voi due quanto vi levate?
- se liniezione la chiami "la puntura"
-  se ti chiama a casa il portiere del palazzo di tuo nonno, per dirti che la signora dalia gli ha detto di  dirti che c la finestra della veranda aperta e che quindi magari entra acqua e forse sarebbe il caso di chiuderla...
-  se quando sei con francesi o con spagnoli ti giochi sempre il fatto che TRAVAGGHIARE  uguale a travailler e    trabajar
-  se nella tua strada ci sono sempre 2 vigili e 2 posteggiatori abusivi di motorini che, come le rette    parallele, scorrono vicini ma non si incontrano  mai... ..

Ai quali aggiungo

- se... DIO è grande ma Toto Schillaci mancu babbìa (o cugghiunìa)

 (grazie Vincio)
(fonte :

Santo Piazzese

Esiste una "sindrome da blog bianco?"
Se sì ne sono affetto.
Da parecchio tempo trovo veramente difficile sedermi al pc a scrivere qualcosa. Cose sensate penso averne sempre scritte poche. Oggi proprio non credo di avere molto da scrivere. Tranne che ieri ho comprato, finalmente, una copia dei libri di Piazzese dei quali ho scritto sul Leggio.
A suo tempo mi erano stati prestati da una cara amica. Ora entro in possesso di una copia tutta mia. Di solito non compro mai libri che ho già letto. Anche se apprezzabili. Stavolta ho sentito irrefrenabile limpulso di averne una copia tutta mia. Da rileggere, da segnare. Da usare e abusare.
Se non mi aveste letti sul leggio, ecco che riciclo la mia recensione.

Santo Piazzese

medinaL'invito che stavolta vi sottopongo è nei riguardi di uno scrittore della mia città. Santo Piazzese è uno scrittore palermitano. Di professione fa il biologo. Lui in realtà ama definirsi "un biologo prestato alla scrittura". Ha scritto tre interessanti romanzi, tutti editi da Sellerio. I primi due sono dei gialli, "I delitti di via Medina-Sidonia" del 1996 e "La doppia vita di M. Laurent" del 1998. Sono entrambi dei gialli leggeri, che virano quasi verso la commedia. Il protagonista apparente è Lorenzo La Marca, un biologo che si trova suo malgrado investigatore dilettante. Un clichet tutto sommato non originale nel panorame letterario. Ma la novità di questi romanzi è sicuramente nella vera protagonista delle vicende. Ho detto che La Marca è l'apparente protagonista. Ho detto apparente perché in realtà, a mio personale giudizio, la vera protagonista dei romanzi è la città di Palermo. La Palermo dei quattro canti, dei ristoranti sul mare, dello scirocco opprimente. La Palermo di uno stile di vita quieto e mai frenetico. La Palermo dei palermitani e non delle cartoline turistiche. I romanzi sono scritti rigorosamente in italiano. Dimenticatevi i sicilianismi di Camilleri. Siamo sul versante palermitano del giallo. Più asciutto e meno barocco del girgentino. I romanzi scorrono che è un piacere. La costruzione dell'intreccio è solida e ragionata. Il linguaggio è agile. Le citazioni jazzistiche, cinematografiche sono colte e misurate. Un vero e proprio sollazzo. Fidatevi.
Il terzo romanzo di Piazzese, "Il soffio della valanga", del 2002  cambia completamente registro. Il giallo diventa noir. Il protagonista non è un simpatico viveur come La Marca, ma il granitico commissario Spotorno. Amico fidato di Lorenzo. Tanto lievi e leggeri, ma mai superficiali, erano i primi due romanzi, tanto grave e pesante si fa l'atmosfera del terzo. Intendiamoci, il piacere della lettura c'è tutto. Anzi, tra i tre quest'ultimo è sicuramente il migliore, a mio giudizio. soffioUn solido noir, con personaggi scolpiti nel marmo. La mafia, quella vera, fa da sfondo alla vicenda del romanzo, ma che comunque non è un romanzo di mafia. E un romanzo di persone che vivono vicende umane tragiche in una terra maledetta, amata e odiata in eguale misura. Vi assicuro che, abituato alla leggerezza dei primi due, il terzo all'inizio mi aveva disorientato. Sembrava scritto da un'altra persona! A leggere meglio ci sono comunque gli elementi tipici dell'opera di Piazzese. Primo fra tutti l'amore per Palermo, che anche qui è splendida protagonista. Forse un po meno luminosa, più polverosa e sporca. Ma pur sempre protagonista.
Vi lascio con l0incipit, uno dei più evocativi ed efficaci che abbia mai letto:
"Non c'è niente di meglio dell'olio d'oliva, quando pesti il catrame a piedi nudi. Strofini la macchia con un pezzo di mattola imbevuta dolio, e la vedi disfarsi fino a scomparire. Suo padre lo avrebbe guardato storto se gli avesse sentito dire mattola. O parli in italiano o parli in dialetto, gli avrebbe intimato. Così era arrivato il compromesso, e nel breve percorso dal cervello alla lingua la mattola usciva nella forma di un batuffolo di cotone idrofilo. Gli sarebbe rimasto per sempre una specie di pudore a usare il dialetto puro; si sarebbe sentito nudo, senza difese. Ma quel pensiero sarebbe arrivato dopo, molto dopo."

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