Ovvero la (quasi) vendetta di un emigrante.

Signori miei, ieri sera ho quasi toccato il cielo con un dito. Ero reduce da due intensi avvenimenti, dei quali ho già parlato in altri blog, la Monferrata, e il cenacolo/pranzacolo.
Ammetto che il pomeriggio, tra privazione di sonno, e fumi alcolici, il mal di testa mi stava assalendo. Imbottito di analgesico mi avvio allappuntamento con mio cugino, studente bocconiano, anche lui domiciliato in Milano.
Dopo aver ritirato agli accrediti i nostri biglietti, ci sediamo sui nostri bei posti di tribuna. Ero decisamente troppo stanco per raggiungere i supporter rosanero nel settore ospiti. Lidea di vedermi la partita in piedi, cantando a squarciagola, non mi allettava molto. Ero anche rassegnato a vedere la grande Inter sovrastare il piccolo Palermo. Mi stavo solo godendo la soddisfazione di poter essere alla "scala del calcio". Mi sarei anche accontentato, ma con un guizzo geniale, il pur incostante Caracciolo, al terzo minuto segna! Che posso dire? Dimentico di essere praticamente circondato da supporter interisti, sono esploso in un urlo incontenibile, un misto di gioia, di commozione. In quellurlo ho messo tutto il sentimento di nostaglia, di amore infinito per la mia terra. La rivalsa di quel senso di tristezza e rabbia, che talvolta ci coglie, quando in mezzo alla nebbia, proviamo nostaglia per la nostra amata/odiata terra. La piccola Palermo, che ammutolisce i supporter dei  campioni ditalia! E in mezzo al silenzio della tribuna, due palermitani che urlano di piacere. Daccordo la sto romanzando un poco. In realtà, oltre al settore ospiti, penso che lo stadio fosse pieno di palermitani "milanesi", mimetizzati opportunamente nei vari settori dello stadio. Tantè che nella mia percezione le urla di piacere sono venute da tutto lo stadio!
E già questo, anche solo 5 minuti davanti allInter, mi avrebbero ampiamente soddisfatto. Andare in vantaggio, goderselo per un poco, per poi essere sovrastati, era messo in conto. Ma mi ero fatto male i conti. LInter non cera. Stupita forse da quel gol a freddo, la squadra di casa è sembrata incapace di reagire, tantè che il Palerrmo raddoppia al 46! E stato più di quanto potessi sopportare. Ho perso i miei ultimi residui di voce proprio per quel secondo gol. Ho ancora, a più di ventiquattro ore di distanza, la voce afona. Il gol di Zaccardo mi ha portato in paradiso. Durante lintervallo la mia mente si affolla di sogni di gloria, di riscatto.
Ormai sognare è lecito, basta accontentarsi. Chi lo avrebbe mai detto. Il Palermo in testa di due gol dopo il primo tempo!
Purtroppo lInter non è più quella sciupona di un tempo. E stata capace di reagire, di riorganizzarsi. Il Palermo non riesce, durante il secondo tempo, a chiudere il match con un terzo gol. E lInter, con una reazione esemplare, riacciuffa il risultato. Alla fine sono tutti contenti, gli interisti, che hanno avuto la conferma della qualità della loro squadra, e i palermitani, che razionalmente, sapevano benissimo che un punto al Meazza sarebbe stato un punto trovato. Ma il mio cuore rosanero piange per il sogno infranto. Per loccasione perduta. Nonostante la ragione mi sia contro, io penso ai due punti persi, non al punto guadagnato.
Stanco allinverosimile, senza voce, nella calda notte milanese, mi sono riavviato verso casa. Verso il meritato riposo. Verso nuove storie.