(pesce di aprile 2007)
Una sola parola. Finalmente! Dopo i due prestigiosi premi Urania,copertina "Lungo i vicoli del tempo" e "Le nebbie del tempo", Lanfranco Fabriani ci degna finalmente del terzo capitolo della saga dellUCI.

A dire il vero molti pensavano che dopo i favolosi successi dei primi due romanzi, che Fabriani avesse cominciato a manifestare manie di grandezza. E recente la notizia che Fabriani abbia rovesciato addosso a Steven Spielberg un piatto di fettuccine, dopo avere ascoltato la sua "bislacca"  (parola di Fabriani) idea per un film sui suoi romanzi. La notizia dellimminente pubblicazione in USA ha poi inferto un duro colpo alla ragione dello scrittore. Prova ne è questo romanzo che è una esaltazione della sua figura e della sua personalità. In questo romanzo il ben noto Mariani, sempre coadiuvato dalla sexy Marina Savoldi, deve affrontare, in puro stile X-men, un autentico supercriminale, chiamato, guardacaso, Doge Fabrianus. In realtà uno scienzato dellanno 3500, innamorato della Venezia dei dogi, che cerca di ottenere il dominio dei tempi passati, presenti e futuri, proprio dalla bellissima città lagunare.
Il culto della personalità di Fabriani è evidente anche dalla copertina, imposta con il ricatto al curatore di Urania, Giuseppe Lippi, che, interrogato sullargomento preferisce tacere.
Che dire ancora? Il romanzo va letto. Come tutte le opere di Lanfranco, ha sicuramente unottima leggibilità e scorrevolezza. Un ottimo prodotto di genere. Dimenticavi del nome del supercriminale e della pomposa copertina e avrete un godibile romanzo.


"Lungo i calli del tempo"
Urania 1503 - Mondadori

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