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Supereroi

rat_man_primo_pianoQualsiasi genere ripropone se stesso da sempre. Come sempre il problema non è in quello che viene raccontato, ma in come. Lappassionato di qualsiasi genere, da un lato cerca sempre qualcosa di nuovo, ma lo fa stando attento a che gli stilemi fondamentali rimangano sempre uguali a se stessi. Sarà un comportamento gattopardesco. ma alla fine tutto cambia per rimanere comè. Il concetto di sospensione dellincredulità è alla base di qualsiasi opera di finzione. Io devo accettare che una sciaquetta si trombi padre e due fratelli in una soap opera se questa mi piace. Se adoro la fantascienza accetto lidea del teletrasporto. Se adoro i supereroi accetto il fatto che esista un universo dove gli uomini possano volare, o emettere raggi dagli occhi, o avere la minchia tanta.... Due uomini, nella gran parte dei casi, giocano a chi ce lha più lungo, sempre. Lo slug fest dei supereroi è solo una metafora di questo gioco. Cè chi poi gioca a chi cha il telefonino più figo oppure anche a chi ha più sfiga dellaltro. Limportante è giocare. Sul costume colorato si è tanto ironizzato anche nellambito dello stesso genere. Nel film "The incredibles" si ride, e tanto, pensando a quanto sia ridicolo, poco pratico, e addirittura letale, il mantello. Anche "rat-man" ci gioca parecchio. Nellambito del genere si sa fare autocritica. Ripeto. Si raccontano da migliaia di anni sempre le stesse storie. Aristotele codificò già migliaia di anni fa, nella sua poetica, tutto quello che si poteva raccontare. Già gli stessi greci mostravano i loro eroi in maniera tuttaltro che enfatica. Ercole non era solo leroe delle fatiche. Ma anche il figlio illeggittimo di Zeus, che non era un dio infallibile, ma un bastardo figlio di puttana che ingravidava donne a destra e a manca. Ercole è un altro grosso stronzo puttaniere, preso e compreso da se stesso. NellEracle di Euripide, Eracle è al termine delle sue proverbiali sette fatiche e quando sta per tornare a casa ed abbracciare la moglie, viene accecato dal demone della follia e uccide i propri familiari, scambiandoli per quelli del tiranno Lico. Questo a causa di un sortilegio degli dei figli di puttana. Nelle Trachinie, Sofocle presenta Eracle come sanguinario, schiavo del testosterone, che vuole distruggere una città per conquistare la figlia del re. Ma viene anchesso punito per la sua vanità. Ma di eroi si è parlato tantissimo sempre. Voglio saltare al ventesimo secolo, se no la faccio troppo lunga. Se passo dal mito arturiano, dalla chanson de roland, così ben ripresa dal teatro dei pupi, al nostro Ariosto non ne esco più. Il supereroe moderno nasce con i fumetti. Superman è un archetipo di supereroe infallibile, super forte, super potente. E persino gran figo nella vita. Il primo Clark Kent è un reporter si timido, ma anche di successo. Due coglioni così. Per non parlare di Bruce Wayne. Batman di notte e miliardario playboy di giorno. Ma questo chiedeva il pubblico allepoca. Il genere si  prendeva maledettamente sul serio...Cera la depressione in america, se leggevi un pulp magazine volevi essere rasserenato, non inquietato. Il superuomo nichtiano centra, ma non solo. E laspetto consolatorio che prevale. Il bene assoluto esiste, e lo distingui dal male assoluto perchè gli eroi sono belli e buoni, e i cattivi brutti e sporchi. Quando gli eroi poi sono stati arruolati per la guerra a tutto questo si è aggiunta la retorica tipica di ogni periodo bellico. Inutile arrovelarsi più di tanto. Captain America nasce lì. Negli anni 60/70 diventerà altra roba. Magari ci torno dopo. La golden age, e la silver age supereroistica sono questo. Un tale Stan Lee, nei primi anni 60 poi, cercò di differenziare i suoi fumetti di supereroi del cazzo. Inconsciamente oppure no, si ricorda di quando i greci rappresentavano gli eroi con i pregi e i difetti degli umani. Lui non riesce ancora a tornare proprio a questo. Ma inventa eroi che qualche problema ce lhanno. Non solo nella vita "reale", hanno un mare di problemi, ma come supereroi non hanno solo codazzi di ammiratori/trici, anzi talvolta la gente li odia, e non li ringrazia per salvare il mondo ogni mese. Sono i "supereroi con i superproblemi". Luomo ragno è un concentrato di sfiga, umana e professionale, oltre che odiato come supereroe. Certo alla fine il cattivo del mese lo sconfigge sempre, mese per mese. Si mette con una biondona da sballo, che però il supercattivo, che vuole dimostrare di averlo più lungo, gliela uccide. Ora sta con una rossa da urlo. La rivincita del nerd. Ci si può accontentare. Il Captain America in versione Stan Lee non è solo luomo bandiera. Ma una testa pensante. Che talvolta si accorge che lamministrazione USA fa porcate.  Non è molto contento di esportare la democrazia con la forza, o della limitazione dei diritti civili causa terrorismo (Civil War, attualmente in edicola). Ma Stan Lee tutto sommato ce li mostra ancora belli e vincenti. Alan Moore forse si ricorda di Eracle, e nei suoi "Watchmen", torna al superoe super testa di minchia. E lo racconta maledettamente bene. Il Batman di Frank Miller invero è un po reazionario. ma non quanto il Superman reaganiano al quale fracassa la mascella in "Dark Knight". Negli anni 90 poi gli eroi tornano a prendersi un po sul serio. Meno male che nasce Rat-man, dellitaliano Ortolani, a ricordargli di abbassare un po la cresta. Minchia come mi sono allungato. Degli anni 2000 cito brevemente Planetary, che qualcosa di nuovo al genere forse non aggiunge, ma torna ad abbassargli la cresta. E, cazzo, è scritto da dio. Ripeto, alla fine gli eroi devono mazzolare i cattivi. Sempre e comunque. Come gli investigatori indagare sui delitti, o i pompieri spegnere incendi, o gli attori porno copulare come bestie. La differenza è sempre in chi racconta le storie, e in quello che riesce a metterci dentro. Poi a ognuno le sue scelte di gusto e di genere. Io vi ho detto perchè a me piace il genere. Nessuna volonta di proselitismo.

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3 commenti

  1. Non hai parlato di Shpalman πŸ˜€
    Comunque, non so se hai sentito il podcast, ma ci ho infilato proprio la tua tirata sui supereroi πŸ˜‰

  2. Certo che l'ho sentito... E mi sono un po' vergognato del mio inglese incerto... Mi sembravo tanto Alberto Sordi....

  3. Scusa, ma gli altri li hai sentiti? Altro che Alberto Sordi! πŸ˜‰

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