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Categoria: fantascienza Pagina 4 di 11

Doctor Who

Doctor Who: new series prologue

Doctor Who Series 9 starts here, with this prologue to episode 1.

Film: Ex Machina

Attendevo con curiosità questo Ex Machina, film di fantascienza la cui uscita, annunciata per la primavera, è poi slittata a fine luglio, immeritatamente tra gli scarti di fine stagione.

La storia ha un inizio semplice.  Il giovane programmatore Caleb (Domhnall Gleeson) viene selezionato per trascorrere una settimana insieme a Nathan (Oscar Isaac), suo capo, ideatore del più potente motore di ricerca su internet, Bluebook.

Quando arriva nella residenza, una casa ipertecnologica, protetta dalla lontananza dalle città e da sistemi di sicurezza al limite della paranoia, a Caleb viene rivelato da Nathan il vero scopo della sua convocazione: effettuare il test di Turing sul suo nuovo progetto, l'intelligenza artificiale AVA, al quale ha dato le fattezze di una bella ragazza (Alicia Vikander).

Il Test di Turing merita a questo punto una parentesi, necessaria a mio giudizio per comprendere il mcguffin del film.

Alan Turing (1912-1954) nel suo articolo ,  Computing Machinery and Intelligence (Macchine Calcolatrici e Intelligenza),  concepì quello che è passato alla storia come il "Test di Turing", da lui definito il “gioco dell’imitazione”.

Il gioco, per come lo descrisse Turing, prevede tre soggetti: un uomo (A), una donna (B) e un soggetto che interroga (C). Quest’ultimo viene chiuso in una stanza, diviso dagli altri due. Il suo scopo è comprendere chi sia l’uomo e chi sia la donna, ponendo delle domande ai due, le cui risposte gli perverranno in forma scritta. Una ulteriore complicazione è che, a insaputa di C, lo scopo di A è quello di ingannare C, mentre quello di B è di aiutarlo.

Il Test di Turing si basa sulla convinzione che una macchina si sostituisca ad A, e nel caso in cui C non si accorgesse di nulla, la macchina dovrebbe essere considerata intelligente, dato che sarebbe indistinguibile da un essere umano.

Secondo Turing da lì a una cinquantina d'anni sarebbe stato possibile concepire una macchina che, qualora interrogata desse risposte indistinguibili da quelle di un essere umano, ma ancora oggi nessun sistema artificiale ha superato il test di Turing per come è formulato, nonostante in alcune circostanze si sia gridato al suo superamento.

La parentesi è importante, perché il primo salto logico il film lo ha quando Nathan spiega a Caleb che sottoporrà Ava a un interrogatorio palese e non sarà invece chiuso in una qualche stanza. A tutti gli effetti il test al quale Caleb sottoporrà Ava sarà una sorta di dialogo tra i due, con la consapevolezza iniziale da parte del giovane di trovarsi davanti a una macchina.

Come giudicarne realmente la indistinguibilità allora? Il regista e sceneggiatore del film Alex Garland (28 giorni dopo, Sunshine, ma anche Dredd e in futuro Halo), si è posto la domanda e la risolve con una spiegazione che inizialmente non ho trovato convincente, e che mi è apparsa come una technobabble.

Nathan è così fiducioso  nella sua capacità di progettazione di Ava da volere in pratica alzare la posta. Ossia porre Caleb di fronte a una indagine non sulla capacità di Ava simulare ma di essere, e sulla sua coscienza di sé.

Ora la fantascienza, in soldoni, si basa sulla sospensione dell'incredulità, e molte volte un espediente narrativo serve a rafforzarla. L'ideatore di un mondo fantascientifico fornisce al lettore un supporto logico, basato per esempio sulla tecnologia. Giusto per citare un caso, il motore a curvatura è la tecnologia sulla quale si basa l'universo di Star Trek. Senza accettare implicitamente che quelle tecnologia può esistere in quell'universo narrativo, non c'è patto con il narratore, non c'è sospensione dell'incredulità e non c'è divertimento.

Nel caso di Ex Machina, la debolezza della spiegazione, del salto logico necessario a farci entrare nel mondo fantastico ideato da Garland, rischia di minare alla base la sospensione dell'incredulità.

La direzione che prende la storia successivamente fa pensare che questo senso di disturbo fosse voluto. Un inganno perseguito con consapevolezza da Garland.

Infatti, dopo la conoscenza iniziale tra Caleb e Ava, piano piano scopriremmo che è non tutto come sembra, e il film prenderà una piega da thriller psicologico, giostrato con la dinamica del campo/controcampo, con eleganti movimenti di macchina e illuminazioni. Cinema bello, ben girato, meritevole della visione sul grande schermo.

Quello che scopriremo è che il vero test non è tanto per Ava, quanto per Caleb, che subirà il fascino della macchina, costruita come una bella ragazza non per caso.

Ma la spiegazione sarà così semplice?


Ex Machina infatti non si basa inoltre solo sulle dinamiche tra Nathan, Caleb e Ava, ma altri personaggi scompagineranno il quadro generale. Chi è Kyoko (Sonoya Mizuno), la misteriosa amante, cameriera, geisha di Nathan?

Il risultato sarà di introdurre altri elementi spiazzanti che ci porteranno a un finale tutto sommato atteso, ma che allo stesso tempo sorprenderà più che altro per il come si svilupperà.

Ex Machina è un film di fantascienza sofisticato e complesso, da seguire con attenzione e rivedere forse con ancora maggiore attenzione, per accorgersi di come la storia giochi con lo spettatore, così come Ava, Nathan, Caleb e Kyoko giocano la loro partita, cercando di ingannarsi l'un l'altro.

Nel caso dello spettatore, l'inganno alla fine fa parte del godimento della storia, se non ci fosse non apprezzeremmo le doti il film, che vuole distinguersi dalla sci-fi, per collocarsi nella vera e buona fantascienza.

Ex Machina, USA, 2015 - regia di Alex Garland - scritto da Alex Garland - con Alicia Vikander, Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Sonoya Mizuno - durata: 108 minuti - distribuito da Universal Pictures

Back to Robot

Pubblicare su Robot è sempre un piacere. In questo numero, il 73, c'è una mia intervista a John Scalzi, l'autore del ciclo di Old Man's War e di Uomini in Rosso.

Si tratta di un articolo che aggiorna alcuni articoli e interviste in precedenza pubblicati su Delos SF.

Il numero è già disponibile in digitale qui  mentre dal 31 marzo 2015 sarà disponibile in cartaceo, anche se è già possibile ordinarlo qui.

Un assaggio dell'intervista è qui.

La quarta di copertina

Robot 74Primo numero dell'annata 2015, annata che sarà caratterizzata dalle copertine di Aldo Katayanagi, straordinario illustratore americano selezionato tra gli artisti Spectrum che ha lavorato anche nel mondo di Star Wars.

Il numero ospita un romanzo breve di Mauro Antonio Miglieruolo e diversi altri racconti molto lunghi, così, per la prima volta dalla (ri)nascita della rivista, infrangiamo la regola delle 192 pagine aumentando a 200. Molto lungo – e molto bello – anche il racconto di Ted Chiang, autore da sempre tra i più apprezzati sia dal mondo della fantascienza che dai nostri lettori, e che è destinato probabilmente a esplodere sul mercato il prossimo anno quando uscirà nei cinema il film tratto dal racconto Storia della tua vita.

Robot 74 ospita anche un racconto di James Patrick Kelly finalista al premio Nebula, Going Deep, e un racconto di Leonardo Patrignani, autore di fantascienza best seller, tradotto in tutto il mondo, che conosciamo meglio anche con un'intervista.

Piero Schiavo Campo, vincitore qualche anno fa del Premio Urania, esordisce con una nuova rubrica tra scienza e filosofia e la "illustra" con un racconto. Infine, Stefano Paparozzi è l'autore di Rendez-Vous, racconto vincitore del Premio Robot.

Nel numero anche un'intervista con John Scalzi.

The Quantum Mechanic

È online da oggi  su Amazon The Quantum Mechanic, la traduzione in inglese del mio racconto Il meccanico quantistico.

L'idea è di mettermi in gioco ancora una volta, con un racconto più che apprezzato, per dare slancio  a un progetto ad ampio respiro, che arriverà, tra mille tentennamenti, riscritture e pianificazioni.

L'efficace traduzione è di Johanna Bishop, una validissima e preparata professionista. Sono stati necessari degli adattamenti, ma credo che il risultato complessivo valga proprio la pena.

Vi farò sapere come andrà.

Buon 2015 a tutti.

 

Terminator Genisys - Motion Poster

Terminator Genisys non sarà un sequel.
Lo potremmo definire un mid-quel, da quello che è trapelato il film s'inserirà nella continuity dei primi due film della serie.  Arnold Schwarzenegger tornerà nei panni di un altro Terminator, mandato anche stavolta a salvare Sarah Connors, che lei chiamerà "Pops".

Suo antagonista sarà una sorta di ibrido uomo-macchina.

Il cast è composto da Arnold Schwarzenegger, Jason Clarke, Emilia Clarke (Game of Thrones), Jai Courtney, J.K. Simmons (Spider-Man), Dayo Okeniyi, Byung Hun Lee e Matt Smith (Doctor Who).
Terminator Genisys è diretto da Alan Taylor (Thor: The Dark World) su sceneggiatura di Laeta Kalogridis e Patrick Lussier. Sarà nei cinema il 1° luglio 2015 e sarà il primo di una trilogia di film.

 

Il motion poster di Terminator: Genisys

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