Emanuele Manco

Scritti, impressioni, opinioni.

Heroes - Chapter 2

Attenzione! Parlo del primo episodio della seconda stagione! Può contenere rivelazioni sul finale della prima.

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Tutto cambia per rimanere comè. Per fortuna dico io. Solito inizio "lento". Presentazione della nuova ambientazione e del nuovo status dei personaggi,  ma anche di nuovi personaggi. Succedono comunque molte più cose che in 3 episodi di Lost. Si giocano subito il Jolly "Peter Petrelli è ancora vivo?", con il quale in altre serie ci avrebbero marciato una intera stagione. Anche se ladolescente volante mi ricorda tanto PP. Che sia un suo clone? Cè la possibilità che anche il PP visto alla fine sia un clone. Secondo me ci sta. Tutti noi supponiamo che lassassino di mr Nakamura sia Sylar. E il piano per uccidere "gli anziani" da chi è messo in atto? Dalla Compagnia? Non è che per il solito bizzarro paradosso sarà Hiro a diventare leroe della sua infanzia? Non sappiamo che fine ha fatto la biondona con il bimbo. E non riesco francamente a capire come sia stata data una bambina in affido a un poliziotto, dal lavoro notoriamente pericoloso, divorziato, che convive con un dottore presunto pazzo che fa conferenze sulla fine del mondo. Mi pare molto debole questa soluzione. Che il papà della cheerleader non avrebbe sopportato a lungo quello stronzetto era evidente. Anche qui non ci hanno marciato per 10 episodi e ci hanno fatto vedere che nessuno rinuncia a essere se stesso. Per me non rimarranno in incognito per molti episodi. La trama del virus che minaccia gli eroi e poi magari anche il mondo promette sviluppi che possono portare il mondo sullorlo della catastrofe.  E magari "luomo inutile", come lo battezzò una mia amica, potrebbe trovare un suo ruolo come scopritore della cura. Ma sono speculazioni. Chissà che ha in testa Tim Kring...

Petizione

Riporto da: "http://www.adunanzadigitale.org/privacy/index.php"

La tutela dei dati personali è una questione di democrazia

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20 settembre 2007

"E in corso al Senato un nuovo tentativo di svuotare la legge sulla protezione dei dati personali, a danno dei cittadini e dei lavoratori e a favore delle imprese. La Commissione Industria sta esaminando gli emendamenti alla cosiddetta "lenzuolata Bersani". In seguito alle pressioni di forti organizzazioni imprenditoriali, alcuni parlamentari di entraambe gli schieramenti hanno proposto che tutte le imprese siano esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali."


Clicca qui o sullimmagine per continuare ed eventualmente aderire alla petizione.

Mi chiamo Mozart, Wolfgang Amadeus Mozart

Fanatico e ammiratore sia di Bond che di Mozart, non potevo perdermi questo:

I Simpson ? Il film

Dopo anni di attesa spasmodica (?), i Simpsons approdano al cinema. Un atto dovuto? Ma manco per niente! Perché quello che ha funzionato per anni in tv, dovrebbe per forza arrivare al cinema? E soprattutto, perché pagare per qualcosa che puoi Simpsons Trekvedere gratis in tv? Ma perché è divertente per diamine! Perché con i Simpsons si ride, si ride, e si ride.  La storia all’inizio pare poco più di un episodio lungo.  Le inquadrature, i primi piani, sembrano ancora televisivi.  Groening non pare avvalersi delle potenzialità del grande schermo.  Poi, da quando Homer ne combina una delle sue,  il film ingrana, e la fantasia più sfrenata prende il sopravvento.  Homer  inquina  il lago di Springfield con gli escrementi di un maiale, suo nuovo cucciolo di casa. Le conseguenze del disastro ecologico portano  la popolazione di Springfield a rivoltarsi contro la casa dei Simpson,che fuggono Alaska. Finalmente quindi vediamo pezzi di America diversi dalla solita Springfield,  e c’è spazio per inquadrature più ampie, carrellate, zoom più tipici del mezzo cinematografico.  Per quanto Groening si sia sforzato di rendere i Simpsons antipatici, in realtà sono dei buoni, e lo sappiamo da anni. Il film conferma questa tesi. Homer  è pasticcione, un po’ egoista, volgarotto, ma è sempre e comunque un buono. Bart in fondo è un monello che ha bisogno solo di essere amato. Le donne di casa Simpson sono le teste pensanti della casa, dalla volitiva Marge, alla impegnata Lisa, alla furba e piena di risorse Maggie.  Non tutti i personaggi hanno spazio nel film. Se Ned Flanders è parte della vicenda, se Moe è sempre un punto di riferimento, così come il diabolico mister Smithers, brilla per esempio l’assenza del preside Skinner. In una storia corale, che vede protagonista non solo la famiglia Simpson, ma anche drammaticamente coinvolta la popolazione di Springfield, mi pare una assenza imperdonabile.  A parte Maude Flanders, non ricordo altre morti “illustri”, nel serial.  Per cui posso solo immaginare Seymour in mezzo alla folla di Springfield. Magari lo troverò con i fermo immagine quando uscirà il DVD.  Il film non manca di frecciate al governo americano e alle sue “agenzie”, nonché di battute fulminanti  (“Che gusto c’è ad essere pazzi senza il potere?”).  Una menzione speciale alla versione della sigla dei Simpson eseguita dai Green Day, che ovviamente appaiono nel film, nel ruolo di se stessi. Alla fine posso dire che la pellicola assolve egregiamente al suo scopo.  Intrattenere senza per forza tenere i neuroni spenti.

 
Titolo originale: The Simpsons Movie
Regia: David Silverman
Sceneggiatura: Matt Groening
Musiche: Hans Zimmer
Montaggio: John Carnochan
Anno: 2007
Nazione: Stati Uniti dAmerica
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Durata: 87
Genere: animazione

Recensione pubblicata anche su Pordemovie & Friends


Il gigante di ferro

Il gigante di ferro è una favola hippy. Un apologo antimilitarista,contro le guerre, eigiant-25 contro limmotivata paura del "diverso". Un film che ha diverse chiavi di lettura. I suoi punti di forza sono la straordinaria tecnica mista. CGI per il robot, tradizionale per tutto il resto. Ma la tecnica è al servizio della vicenda, non se la mangia. La scena dellammaraggio del robot non solo è spettacolare, ma ci rende il senso di meraviglia, misto a terrore, che prova il pescatore quando vede davanti a se il gigante. Ma è straordinaria lempatia con la quale si entra nei confronti del gigante. Tramite le posture, le gestualità, i cambiamenti di luce dei suoi occhi, riusciamo a cogliere i sentimenti di un robot! Io lho trovato un piccolo capolavoro.  Non è un film reazionario, come molte favole mielose. Non è rassicurante, nonostante il lieto fine. Non ha canzoni o animaletti parlanti buffi. Non vuole arrivare ruffianamente a sentimentalismi da cartolina. Bensì ai sentimenti più profondi e veri. Il rispetto e la tolleranza del diverso. Il vero amore che porta al vero sacrificio. Il robot non ci pensa due volte a mettersi in pericolo per salvare una umanità ostile.Brad Bird ha poi realizzato "The Incredibles", e non mi stupisco di apprendere che Ratatoulle sia stato bene accolto. Spero che la sua vena creativa si esaurisca il più tardi possibile.

Il gigante di ferro
(The Iron Giant)
Un film di Brad Bird. Genere Animazione, colore 86 minuti. - Produzione USA 1999.

Recensione pubblicata anche su Pordemovie & Friends

 


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