Alle 22.39 del 9 ottobre 1963, un
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Firefly è una bella serie fantascienfica-western. Putroppo è durata solo 15 episodi, per poi terminare in un film proiettato nelle sale "Serenity". Una serie molto bella. E Serenity è, a mia opinione, uno dei più bei film di fantascienza mai visti. Dopo averlo visto il rammarico aumenta. La serie aveva tante di quelle potenzialità inesplorate. Un universo enorme di possibilità, oltre che dei personaggi stupendi! Ci sono una serie di curiose analogie tra Firefly e Star Trek. Anche per Star Trek, dopo il fallimento della serie, è stato prodotto un film, scaturito poi in una serie di film e di altri telefilm. Potrebbe essere di buon auspicio per Firefly?
Ma non è l'unica curiosa analogia tra Star Trek e Firefly. Firefly è, come era Star Trek (parlo della prima serie, la TOS), una serie ad alto budget, prodotta per il network e non per la syndacation. La differenza tra network e syndacation è la stessa che passa tra Canale 5 e Italia 7 per esempio. Il network è un canale che trasmette in tutto il territorio nazionale in contemporanea. La syndacation è una associazione di tante tv locali. La maggior parte dei telefilm di fantascienza, pur ad alto budget, sono prodotti per le syndacation. Perchè, nonostante ci sia una audience più alta che in italia, è anche vero che fanno meno ascolto dei teleflm "mainstream" siano polizieschi o sit-com. E quindi attirano meno investitori pubblicitari. Se un programma fa bassa audience in syndacation è più tollerabile che non se la stessa audience la facesse su un grosso network. La TOS (The Original Series), la prima serie di Star Trek era prodotta per il network NBC. Il risultato fu che,a causa dei bassi ascolti, Star Trek rischiò di chiudere già alla prima serie. Faticosamente, e in seguito alle proteste degli agguerriti fan, proseguì per altri due anni. Il suo risorgimento avvenne poi negli anni 80 ma questa è un altra storia. La storia si è quindi ripetuta per Firefly. Joss Whedon praticamente ricattò il network FOX per farsi produrre questa serie. Forte del successo di Buffy, voleva realizzare una serie più adulta. E il network lo assecondò. Ma il relativo insuccesso di pubblico fece si che la serie chiudesse al quindicesimo episodio. Nulla poterono le proteste dei soliti agguerriti fan. Per fortuna, poichè Whedon gode comunque di un buon credito, gli venne concesso di realizzare un film per il grande schermo. Tra laltro il cofanetto in DVD ha invece riscosso un buon successo di vendite. Da un lato il film serviva a Whedon perchiudere alcune delle sottotrame rimaste aperte. Dallaltra un relativo successo di pubblico avrebbe potuto convincere la Fox a proseguire la serie. Putroppo il film, apprezzatissimo da critica e appassionati, non ha avuto il successo di pubblico sperato.
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Le serie antologiche non sembrano godere di fortuna, almeno di questi tempi. Eppure la storia della televisione ha precedenti gloriosi in tal senso. La mitica "Ai confini della realtà (The Twilight Zone)" creata da Rod Serling e che vide tra gli sceneggiatori Richard Matheson e Ray Bradbury. Andata in onda dal 1959 al 1964. Di questa ci fu anche una seconda serie,trasmessa dal 1985 al 1989, e una terza andata in onda tra il 2002 e il 2003. Ma anche "Oltre i limiti (The Outer Limits)", trasmessa dal 1963 al 1965, e poi dal 1995 al 2002. Queste due serie avevano la particolarità di non avere un cast fisso. Ma di presentare di volta in volta ambientazioni, personaggi e situazioni diverse. Spaziando dal mistero al fantascientico, e talvolta, all
Ma in questi tempi di telefilm spettacolari, sembra che non ci sia spazio per una serie a struttura antologica. Per ragioni di costi magari. Creare scenografie e costumi e utilizzarli per anni è sicuramente meno costoso di creane di diverse per ogni episodio. Per non parlare del fatto che una serie può basarsi su un numero relativamente ristretto di idee e sfruttarle per decine di episodi. Si pensi a Lost o X-Files. Più complicato, da un punto di vista creativo è avere tante buone idee. Ma la struttura del racconto, almeno dal punto di vista letterario, non è caduta in disuso. Anzi. Accanto a romanzi più o meno lunghi, il racconto ha ancora una sua dignità, e si scrivono racconti di fantascienza di buona qualità. E
"The awakening", tratto dal racconto "The General Zapped an Angel", di Howard Fast, diretto dal trekkiano Jonathan Frakes. Interpretato da Terry O
"The Discarded", tratto da un racconto Harlan Ellison che è anche sceneggiatore dell
Come vi avevo detto erano previsti altri due episodi. A quanto ne so, sono stati girati ma mai trasmessi.
Questi erano:
"Little Brother". Scritto e sceneggiato da Walter Mosley, diretto da Darnell Martin, interpretato da Clifton Collins jr e Kimberly Elise. Racconta di un futuro nel quale la giustizia è amministrata dalle macchine.
"Watchbird". Tratto da un racconto di Robert Schekley per la regia di Harold Becker, ha per protagonisti James Cromwell e Sean Astin. In questo racconto viene mostrato un mondo del futuro dove esistono degli androidi capaci di prevedere gli omicidi prima che avvengano.
Complessivamente una miniserie di ottimi mezzi. Di alto livello il cast. Qualcosa di diverso dalla solita Sci-Fi (pur apprezzabile) basata solo su scontri stellari e super umani. Peccato che non sembra esserci spazio, negli USA, come nel resto del mondo, per la fantascienza di alto livello. D
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Tensioni, stress, cattiva salute. Forse mi dovrò operare. Che palle.
Recensioni, Film, Drammatico
The Pusher
diretto da Matthew Vaughn
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