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Al voto, di nuovo

Non so voi, ma la ciclicità con cui tutto questo sta succedendo mi ha stancato.
Nel 2013 ci sono quasi solo le stesse facce, che dicono le stesse cose e i pochi che non c'erano prima, in realtà c'erano ma facevano altro e ragionano con logiche vecchie, checché ne dicano essi stessi, che si sentono "nuovi".
Sono sfiduciato, all'alba del mio primo voto lombardo, quello in cui parteciperò per la prima volta al governo della regione in cui risiedo da 7 anni.
Peccato.
E poi perché ogni parte promette riforme, grandi cambiamenti.

Tutto questo non era pensato per durare. Questo stato transitorio, di passaggio da un vecchio a nuovo. Ma in italia tutto ciò che è temporaneo diventa definitivo per usucapione.
Non doveva essere così, ci avevano detto che avremmo avuto riforme comuni a tutti, un sistema condiviso e poi avremmo votato solo per decidere l'orientamento di chi doveva governare.
Ora, dal 1994 a questa parte non fanno altro che promettere una nuova era, di fare e disfare quanto fatto dalla parte avversa prima. Di riformare a colpi di maggioranza.

Il riformismo mi ha rotto. Voglio la normalità.
Ma nessuno la offre, nessuno sembra poterla dare.

Il lavoro non è un diritto, disse la Ministra

Ennesima figura da peracottara della Fornero.
"We're trying to protect individuals not their jobs," said Ms. Fornero, 63 years old. "People's attitudes have to change. Work isn't a right; it has to be earned, including through sacrifice."

Forse alla ministra sfugge l'articolo 4 della Costituzione, fonte primaria del diritto.
Servono commenti?

Sono peggio che indignato. Sono incazzato.
L'intervista è al seguente link.

 

Diritti da ricordare

 

Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
[...]
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
[...]

(Da http://www.governo.it/governo/costituzione/principi.html)

Il diritto al lavoro non è un vizio, o un privilegio. Ma un diritto costituzionale.

Qualcuno riesce a ricordarlo a questa qui?

Cazzi nostri

La notte della rete

Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e fra qualche giorno un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet.

L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per votare un meccanismo che potrebbe perfino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! - in modo arbitrario e senza alcun controllo giudiziario. Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche.

Non c'è tempo da perdere. La prossima settimana l'Autorità voterà la delibera, e se insieme costruiremo un appello pubblico enorme contro la censura su internet potremo fare la differenza. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per chiedere di respingere la regolamentazione e preservare così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. Agisci ora e inoltra l'appello a tutti!

Potete anche

  • se siete blogger scrivere un post, usando il logo che vedete qua sopra e riportando tutti i link, e diffondetelo più che potete tra quelli che conoscete;
  • andare alla pagina di Agorà Digitale in cui sono raccolti tutti i link, le iniziative e le proposte dei cittadini;
  • firmare e diffondete la petizione sul sito di Avaaz;
  • partecipare e invitare tutti i vostri amici a “La notte della rete“: 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti.

 

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