Emanuele Manco

Scritti, impressioni, opinioni.

Supereroi

rat_man_primo_pianoQualsiasi genere ripropone se stesso da sempre. Come sempre il problema non è in quello che viene raccontato, ma in come. Lappassionato di qualsiasi genere, da un lato cerca sempre qualcosa di nuovo, ma lo fa stando attento a che gli stilemi fondamentali rimangano sempre uguali a se stessi. Sarà un comportamento gattopardesco. ma alla fine tutto cambia per rimanere comè. Il concetto di sospensione dellincredulità è alla base di qualsiasi opera di finzione. Io devo accettare che una sciaquetta si trombi padre e due fratelli in una soap opera se questa mi piace. Se adoro la fantascienza accetto lidea del teletrasporto. Se adoro i supereroi accetto il fatto che esista un universo dove gli uomini possano volare, o emettere raggi dagli occhi, o avere la minchia tanta.... Due uomini, nella gran parte dei casi, giocano a chi ce lha più lungo, sempre. Lo slug fest dei supereroi è solo una metafora di questo gioco. Cè chi poi gioca a chi cha il telefonino più figo oppure anche a chi ha più sfiga dellaltro. Limportante è giocare. Sul costume colorato si è tanto ironizzato anche nellambito dello stesso genere. Nel film "The incredibles" si ride, e tanto, pensando a quanto sia ridicolo, poco pratico, e addirittura letale, il mantello. Anche "rat-man" ci gioca parecchio. Nellambito del genere si sa fare autocritica. Ripeto. Si raccontano da migliaia di anni sempre le stesse storie. Aristotele codificò già migliaia di anni fa, nella sua poetica, tutto quello che si poteva raccontare. Già gli stessi greci mostravano i loro eroi in maniera tuttaltro che enfatica. Ercole non era solo leroe delle fatiche. Ma anche il figlio illeggittimo di Zeus, che non era un dio infallibile, ma un bastardo figlio di puttana che ingravidava donne a destra e a manca. Ercole è un altro grosso stronzo puttaniere, preso e compreso da se stesso. NellEracle di Euripide, Eracle è al termine delle sue proverbiali sette fatiche e quando sta per tornare a casa ed abbracciare la moglie, viene accecato dal demone della follia e uccide i propri familiari, scambiandoli per quelli del tiranno Lico. Questo a causa di un sortilegio degli dei figli di puttana. Nelle Trachinie, Sofocle presenta Eracle come sanguinario, schiavo del testosterone, che vuole distruggere una città per conquistare la figlia del re. Ma viene anchesso punito per la sua vanità. Ma di eroi si è parlato tantissimo sempre. Voglio saltare al ventesimo secolo, se no la faccio troppo lunga. Se passo dal mito arturiano, dalla chanson de roland, così ben ripresa dal teatro dei pupi, al nostro Ariosto non ne esco più. Il supereroe moderno nasce con i fumetti. Superman è un archetipo di supereroe infallibile, super forte, super potente. E persino gran figo nella vita. Il primo Clark Kent è un reporter si timido, ma anche di successo. Due coglioni così. Per non parlare di Bruce Wayne. Batman di notte e miliardario playboy di giorno. Ma questo chiedeva il pubblico allepoca. Il genere si  prendeva maledettamente sul serio...Cera la depressione in america, se leggevi un pulp magazine volevi essere rasserenato, non inquietato. Il superuomo nichtiano centra, ma non solo. E laspetto consolatorio che prevale. Il bene assoluto esiste, e lo distingui dal male assoluto perchè gli eroi sono belli e buoni, e i cattivi brutti e sporchi. Quando gli eroi poi sono stati arruolati per la guerra a tutto questo si è aggiunta la retorica tipica di ogni periodo bellico. Inutile arrovelarsi più di tanto. Captain America nasce lì. Negli anni 60/70 diventerà altra roba. Magari ci torno dopo. La golden age, e la silver age supereroistica sono questo. Un tale Stan Lee, nei primi anni 60 poi, cercò di differenziare i suoi fumetti di supereroi del cazzo. Inconsciamente oppure no, si ricorda di quando i greci rappresentavano gli eroi con i pregi e i difetti degli umani. Lui non riesce ancora a tornare proprio a questo. Ma inventa eroi che qualche problema ce lhanno. Non solo nella vita "reale", hanno un mare di problemi, ma come supereroi non hanno solo codazzi di ammiratori/trici, anzi talvolta la gente li odia, e non li ringrazia per salvare il mondo ogni mese. Sono i "supereroi con i superproblemi". Luomo ragno è un concentrato di sfiga, umana e professionale, oltre che odiato come supereroe. Certo alla fine il cattivo del mese lo sconfigge sempre, mese per mese. Si mette con una biondona da sballo, che però il supercattivo, che vuole dimostrare di averlo più lungo, gliela uccide. Ora sta con una rossa da urlo. La rivincita del nerd. Ci si può accontentare. Il Captain America in versione Stan Lee non è solo luomo bandiera. Ma una testa pensante. Che talvolta si accorge che lamministrazione USA fa porcate.  Non è molto contento di esportare la democrazia con la forza, o della limitazione dei diritti civili causa terrorismo (Civil War, attualmente in edicola). Ma Stan Lee tutto sommato ce li mostra ancora belli e vincenti. Alan Moore forse si ricorda di Eracle, e nei suoi "Watchmen", torna al superoe super testa di minchia. E lo racconta maledettamente bene. Il Batman di Frank Miller invero è un po reazionario. ma non quanto il Superman reaganiano al quale fracassa la mascella in "Dark Knight". Negli anni 90 poi gli eroi tornano a prendersi un po sul serio. Meno male che nasce Rat-man, dellitaliano Ortolani, a ricordargli di abbassare un po la cresta. Minchia come mi sono allungato. Degli anni 2000 cito brevemente Planetary, che qualcosa di nuovo al genere forse non aggiunge, ma torna ad abbassargli la cresta. E, cazzo, è scritto da dio. Ripeto, alla fine gli eroi devono mazzolare i cattivi. Sempre e comunque. Come gli investigatori indagare sui delitti, o i pompieri spegnere incendi, o gli attori porno copulare come bestie. La differenza è sempre in chi racconta le storie, e in quello che riesce a metterci dentro. Poi a ognuno le sue scelte di gusto e di genere. Io vi ho detto perchè a me piace il genere. Nessuna volonta di proselitismo.

Truman Capote: A sangue freddo

tornaImmagine.jspQuesto post è trasversale. Vuole riassumere una serie di riflessioni suscitate dalla visione di due film e dalla lettura di un libro. I due film sono le pellicole biografiche che, nel 2006, sono state dedicate alla vita di Truman Capote. Ma non a tutta la vita, ma solo a un momento particolare. Ossia la stesura del libro reportage "A sangue freddo". Quanto sia stato importatante nella vita di Capote quel periodo è testimoniato dal fatto che, dopo averlo scritto, di fatto Capote non ha potuto scrivere altro, tanto è stato devastato da quella esperienza.
La stesura del libro nasce infatti da un efferato fatto di cronaca, avvenuto nel 1959 nel Kansas. Una intera famiglia viene massacrata nella propria casa, da due rapinatori in cerca di un improbabile patrimonio nascosto. Il fatto ha vasta eco negli Stati Uniti, perchè avviene in una tranquilla cittadina rurale, Holcomb, nella ancora ingenua america degli anni 50. E colpisce lattenzione di Capote, che si reca nel Kansas, assieme alla sua amica Harper Lee, per scrivere un reportage sulle reazioni degli abitanti della cittadina. Ma proprio mentre arriva a Holcomb i colpevoli vengono arrestati. Con tenacia Capote riesce ad avere un rapporto privilegiato con la polizia locale e a intervistare i due presunti assassini.  Dalle interviste nasce quindi un libro che va ben oltre il semplice reportage. In realtà "A sangue freddo" è avvincente come un romanzo, perchè sembra scritto come tale.
"Un romanzo non di finzione" è stato definito. Sapere che è tutto reale accentua limpatto sul lettore e fa comprendere quanto devastante e pesante sia stato lo scriverlo. Oltretutto Capote entra in sintonia intellettuale con uno dei criminali, Perry Smith, e le conseguenze di questo intenso rapporto saranno probabilmente la causa del successivo inaridirsi della vena creativa. Ogni pagina del romanzo è pregna della sofferenza creativa di Capote, e lascia il segno nel lettore. I due criminali verranno poi condannati a morte, e il reportage segue lintera vicenda giudiziaria fino al suo epilogo, con dovizia di particolari.
I due film quindi raccontano lintesità di quel periodo, mostrandoci prima lo spensierato e mondano Capote, e poi il sofferto scrittore.capote
Il primo dei due film "Capote: A sangue freddo", .
è stato diretto da Bennett Miller, con Philip Seymour Hoffman nel ruolo dello scrittore. Per questa intepretazione Hoffman ha vinto lOscar. Sinceramente, quando lho visto la prima volta, ho avuto serie perplessità sulla riuscita delloperazione. Il film è stilisticamente elegante. E arricchito anche da un bel cast. Ma ho trovato la sua linterpretazione veramente sopra le righe. Il film è molto concentrato sul suo istrionico personaggio, e si concentra più su i suoi tormenti interiori che sul rapporto con i personaggi. Fotografia e ricostruzione di ambiente sono ineccepibili, ma talvolta lonnipresenza di Hoffman si mangia letteralmente il film.
Il secondo film "Infamous, una pessima reputazione", diretto da Douglas McGrath, e interpretato da Toby Jones è, a mio parere, più riuscito nella caratterizzazione dei personaggi. Mostra molto bene sia il Capote mondano, che gli sforzi dello stesso per entrare nelle grazie della piccola comunità, per riuscire a carpire le reazioni al fatto in modo più spontaneo. Questa interazione con gli altri personaggi è completamente assente nellaltro film. Poi riesce a entrare più in dettaglio nelle pieghe del rapporto con Perry Smith, alludendo più direttamente alla omosessualità di Capote, che nellaltro film era appena accennata. La recitazione di Toby Jones ha più senso della misura di quelle di Hoffmann, pur vincitore dellOscar.  Il cast è anche in questo film di ottimo livello. Forse il film è meno patinato del precedente dal punto di vista fotografico, ma complessivamente mi sembra più riuscito.
infamousIn generale penso che i due film siano complementari. E assolutamente complementari alla lettura del libro, che è una esperienza intensa anche per il lettore. Uno di quei picchi che ogni buon lettore deve affrontare, ma con un intenso allenamento preventivo. Perchè è un libro che non ti lascia per come ti trova, ma ti scava dentro le emozioni e i sentimenti più profondi.


Il libro:
Truman Capote: A Sangue Freddo
Cartonato pg.391 - Garzanti Libri - EAN: 9788811683117

I film:
Truman Capote: a sangue freddo
(Capote)
Un film di Bennett Miller. Con Philip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Clifton Collins Jr., Chris Cooper, Bruce Greenwood, Bob Balaban, Amy Ryan, Marshall Bell, Mark Pellegrino, Harry Nelken, Allie Mickelson, Araby Lockhart, Robert Huculak, R.D. Reid, Rob McLaughlin, Bruce Greenwood. Genere Biografico, colore 98 minuti. - Produzione USA 2005.

Infamous - Una pessima reputazione
(Infamous)
Un film di Douglas McGrath. Con Toby Jones, Sandra Bullock, Daniel Craig, Peter Bogdanovich, Jeff Daniels, Hope Davis, Gwyneth Paltrow, Isabella Rossellini, Juliet Stevenson, Sigourney Weaver. Genere Biografico, colore 110 minuti. - Produzione USA 2006.

Post pubblicato anche su "Pordemovie & Friends"


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Rientro

Come tutti i rientri, anche questo è un po triste. I dieci giorni trascorsi in Sicilia sono stati decisamente un ristoro per la mente. Ci sarebbero tante cose che mi affollano la mente. Tanti ricordi.. Il mare cristallino della riserva di Vindicari. La placida tranquillità dello stile di vita ortigiano. Siracusa è una delle città di mare più a contatto con il suo mare che io conosca. Tra le strade di Ortiga riesci a sentirne lodore. Dovunque tu sia, in cinque minuti sei a contatto con il mare. Una dimensione a misura duomo che ha pochi paragoni. Anche i rapporti umani sono più rilassati. Ho trovato molte persone cordiali e inclini alla chiacchera. Una terra ospitale anche nei sapori. Pesce freschissimo, denso di sapore di mare. Ma anche ricotte e formaggi che risvegliano il senso del gusto, sopito dalla standardizzazione dei sapori moderni. Un triste ricordo invece è la devastazione, ad opera dei soliti piromani, di Cavagrande del Cassibile, un vero tesoro perduto a causa di scellerati imperdonabili. Arrivare fin lì, e trovare un canadair in azione è stata una stretta al cuore che non dimenticherò facilmente. Bastardi....
Le foto della vacanze sono a questo link. Qui sul blog ne allegoIMG_0599 una che è  emblematica. Avrei voluto serbare solo il ricordo delle cose belle che ho visto. Ma non posso fare passare sotto silenzio il crimine commesso da questi bastardi.

Ferie

Stavolta non è il blog che chiude ma sono io che vado in ferie.
Per cui niente chiusura fuzzy. Sono a godermi qualche giorno di riposo.
Arrivederci a Settembre!

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