Recensioni - Fantastico
Spiderman 3
Regia di Sam Raimi
Tanto tuonò che piovve. La tanto aspettata (temuta?), terza parte della saga cinematografica di Spiderman è arrivata. E già record di incassi. E in effetti il cinema di Milano dove ho visto il film era gremito in ogni ordine di posti. Da un punto di vista commerciale quindi sembra che la missione del film si compirà. A questo punto urge capire se anche da un punto di vista "artistico" anche stavolta Sam Raimi abbia colto nel segno. E inevitabile il confronto con i primi due film, o come credo sia più giusto pensare, le prime due parti della storia. La prima parte ci ha raccontato le origini del personaggio, ne ha introdotto luniverso al pubblica, focalizzandosi su pochi punti fondamentali ossia : le origini, e lo scontro con Green Goblin, con un nascente rapporto con Mary Jane sullo sfondo. La seconda parte, libera dal vincolo di introdurci i personaggi, ha mostrato levoluzione delle vicende sentimentali del primo del primo. Ci ha mostrato un antagonista molto più sfaccettato di quello del primo film, e rappresentato molto bene alcuni conflitti interiori di Peter Parker.
Detto fra noi, è un peccato che sia nel primo che nel secondo film i cattivi siano morti. Ma se nel primo film la scelta era rispettosa della continuità del fumetto, nel secondo caso ci si è liberati troppo presto di un gran bel personaggio. Il terzo film mette moltissima carne al fuoco. Il difficile rapporto fra MJ e Peter, reso complicato dal successo di Spiderman e dai contemporanei fallimenti professionali della sua ragazza. Il difficile conflitto che si instaura tra potere e responsabilità, simboleggiato dallavvento del costume nero, che ha per Peter lo stesso appeal dellanello dellinvisibilità di Frodo o del lato oscuro della Forza. Ci introduce quindi nuovi personaggi, presi di peso dal pantheon di Stan Lee, ossia Gwen Stacey e suo padre, capitano di polizia. Introduce poi un supercriminale classico, lUomo Sabbia, con una sintetica ma bella caratterizzazione invero. Viene mostrato anche il ritorno di Goblin, ossia ci viene mostrato come Harry Osborne raccolga la sanguinosa eredità paterna e cerchi vendetta nei confronti dellodiato Uomo Ragno. Nello stesso film poi vediamo le origini di Venom, e assistiamo quindi a mirabolanti scontri tra Spidey e il feroce ex costume alieno. Insomma, potenzialmente materiale per tre film, concentrato in 140 adrenalinici minuti. Ah..nel mentre Peter e Mary Jane hanno una seria crisi, e rischiano di prendere delle sbandate per altre persone. Conosciamo persino meglio il sig. Ditkovich, il puzzolente padrone di casa di Peter, tramite poche ma efficaci battute.
Ci voleva veramente un gran bel regista per non perdersi in tutte queste trame e caratterizzazioni. Potrei dire che se i primi due film erano essenzialmente composti da pochi e semplici ritratti, questultimo è un gigantesco affresco, che si propone come la summa della saga quarantennale di Spiderman. Probabilmente, non sapendo di poter realizzare nuovi film in futuro, Raimi ha messo in questo, in versione compressa, tutte le idee che poteva. Viene da dire che alcune piccole trovate fanno gridare al genio. Il casco di Peter, con ancora semi appicicato ladesivo della pizzeria del secondo film, è un tocco di continuità secondo me geniale. Quando in molti film si realizzano errori di continuità dentro la stessa scena, Raimi riesce ad essere coerente tra un film e laltro! Tanto di cappello. Tecnicamente il film è impeccabile. Lo stupore di vedere volteggiare il ragno nei cieli di NY è ormai passato. Gli effetti speciali sono ottimi, e ormai non stupiscono più. Io penso che sia un bene in realtà, perchè gli effetti speciali, come una buona colonna sonora, non devono fagocitarsi il film, ma essere al suo servizio. Va da sè che la partitura musicale è come sempre ottima. Riprende il tema principale di Elfman , aggiungendo dei motivi nuovi, con assoluta perizia. Alla fine del discorso vi chiederete se il film mi sia piaciuto. Io posso dire di sì. Mi è piaciuto. Ma non mi ha dato le emozioni del primo, o la piena soddisfazione del secondo. Nella logica seriale del fumetto direi che aspetto il prossimo episodio per vedere se dal buono si torna allottimo. Nella logica del cinema, auspico che Raimi abbia veramente qualche buona idea per un quarto film. Invero quarantanni di Spiderman sono lì a suo disposizione. Ci sono fior di personaggi e di antagonisti da sfruttare degnamente. Quasi quasi auspicherei una buona serie televisiva ad alto budget, che sfrutti, settimana dopo settimana, le potenzialità dei personaggi e li faccia crescere con ampio respiro. Ma forse chiedo troppo.
Pubblicato anche su Pordemovie