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Franco Ricciardiello, Giulia Abbate, Emanuele Manco

La didattica della fantascienza, il mio intervento a Stranimondi 2018

Quello che trovate in questa pagina è il mio intervento al panel Didattica della fantascienza, tenutosi a Stranimondi 2018, al quale ho partecipato con Franco Ricciardiello e Giulia Abbate.

Ho deciso di non trascriverlo, non solo per estrema pigrizia. Ci ho pensato e mi sono riascoltato per un po'. Non avevo preparato il discorso in senso stretto, come spesso faccio imposto le idee, prendo degli appunti e poi inizio sulla base del percorso mentale. Ho maturato la convinzione che quello che ne è risultato non renderebbe in forma scritta. Pertanto, pur con tutti gli inciampi, gli errori e le ruzzolate che ho fatto, ritengo più pertinente pubblicare il file audio, in modo che una mia eventuale trascrizione non ne alteri il senso.

Se voleste approfondire cosa penso della scrittura della fantascienza, vi ricordo Dieci consigli per scrivere fantascienza, edito da Il Gattaccio.

A questo link trovate la prima parte, di Franco Ricciardiello, in forma scritta.

 

Film: Ex Machina

Attendevo con curiosità questo Ex Machina, film di fantascienza la cui uscita, annunciata per la primavera, è poi slittata a fine luglio, immeritatamente tra gli scarti di fine stagione.

La storia ha un inizio semplice.  Il giovane programmatore Caleb (Domhnall Gleeson) viene selezionato per trascorrere una settimana insieme a Nathan (Oscar Isaac), suo capo, ideatore del più potente motore di ricerca su internet, Bluebook.

Quando arriva nella residenza, una casa ipertecnologica, protetta dalla lontananza dalle città e da sistemi di sicurezza al limite della paranoia, a Caleb viene rivelato da Nathan il vero scopo della sua convocazione: effettuare il test di Turing sul suo nuovo progetto, l'intelligenza artificiale AVA, al quale ha dato le fattezze di una bella ragazza (Alicia Vikander).

Il Test di Turing merita a questo punto una parentesi, necessaria a mio giudizio per comprendere il mcguffin del film.

Alan Turing (1912-1954) nel suo articolo ,  Computing Machinery and Intelligence (Macchine Calcolatrici e Intelligenza),  concepì quello che è passato alla storia come il "Test di Turing", da lui definito il “gioco dell’imitazione”.

Il gioco, per come lo descrisse Turing, prevede tre soggetti: un uomo (A), una donna (B) e un soggetto che interroga (C). Quest’ultimo viene chiuso in una stanza, diviso dagli altri due. Il suo scopo è comprendere chi sia l’uomo e chi sia la donna, ponendo delle domande ai due, le cui risposte gli perverranno in forma scritta. Una ulteriore complicazione è che, a insaputa di C, lo scopo di A è quello di ingannare C, mentre quello di B è di aiutarlo.

Il Test di Turing si basa sulla convinzione che una macchina si sostituisca ad A, e nel caso in cui C non si accorgesse di nulla, la macchina dovrebbe essere considerata intelligente, dato che sarebbe indistinguibile da un essere umano.

Secondo Turing da lì a una cinquantina d'anni sarebbe stato possibile concepire una macchina che, qualora interrogata desse risposte indistinguibili da quelle di un essere umano, ma ancora oggi nessun sistema artificiale ha superato il test di Turing per come è formulato, nonostante in alcune circostanze si sia gridato al suo superamento.

La parentesi è importante, perché il primo salto logico il film lo ha quando Nathan spiega a Caleb che sottoporrà Ava a un interrogatorio palese e non sarà invece chiuso in una qualche stanza. A tutti gli effetti il test al quale Caleb sottoporrà Ava sarà una sorta di dialogo tra i due, con la consapevolezza iniziale da parte del giovane di trovarsi davanti a una macchina.

Come giudicarne realmente la indistinguibilità allora? Il regista e sceneggiatore del film Alex Garland (28 giorni dopo, Sunshine, ma anche Dredd e in futuro Halo), si è posto la domanda e la risolve con una spiegazione che inizialmente non ho trovato convincente, e che mi è apparsa come una technobabble.

Nathan è così fiducioso  nella sua capacità di progettazione di Ava da volere in pratica alzare la posta. Ossia porre Caleb di fronte a una indagine non sulla capacità di Ava simulare ma di essere, e sulla sua coscienza di sé.

Ora la fantascienza, in soldoni, si basa sulla sospensione dell'incredulità, e molte volte un espediente narrativo serve a rafforzarla. L'ideatore di un mondo fantascientifico fornisce al lettore un supporto logico, basato per esempio sulla tecnologia. Giusto per citare un caso, il motore a curvatura è la tecnologia sulla quale si basa l'universo di Star Trek. Senza accettare implicitamente che quelle tecnologia può esistere in quell'universo narrativo, non c'è patto con il narratore, non c'è sospensione dell'incredulità e non c'è divertimento.

Nel caso di Ex Machina, la debolezza della spiegazione, del salto logico necessario a farci entrare nel mondo fantastico ideato da Garland, rischia di minare alla base la sospensione dell'incredulità.

La direzione che prende la storia successivamente fa pensare che questo senso di disturbo fosse voluto. Un inganno perseguito con consapevolezza da Garland.

Infatti, dopo la conoscenza iniziale tra Caleb e Ava, piano piano scopriremmo che è non tutto come sembra, e il film prenderà una piega da thriller psicologico, giostrato con la dinamica del campo/controcampo, con eleganti movimenti di macchina e illuminazioni. Cinema bello, ben girato, meritevole della visione sul grande schermo.

Quello che scopriremo è che il vero test non è tanto per Ava, quanto per Caleb, che subirà il fascino della macchina, costruita come una bella ragazza non per caso.

Ma la spiegazione sarà così semplice?


Ex Machina infatti non si basa inoltre solo sulle dinamiche tra Nathan, Caleb e Ava, ma altri personaggi scompagineranno il quadro generale. Chi è Kyoko (Sonoya Mizuno), la misteriosa amante, cameriera, geisha di Nathan?

Il risultato sarà di introdurre altri elementi spiazzanti che ci porteranno a un finale tutto sommato atteso, ma che allo stesso tempo sorprenderà più che altro per il come si svilupperà.

Ex Machina è un film di fantascienza sofisticato e complesso, da seguire con attenzione e rivedere forse con ancora maggiore attenzione, per accorgersi di come la storia giochi con lo spettatore, così come Ava, Nathan, Caleb e Kyoko giocano la loro partita, cercando di ingannarsi l'un l'altro.

Nel caso dello spettatore, l'inganno alla fine fa parte del godimento della storia, se non ci fosse non apprezzeremmo le doti il film, che vuole distinguersi dalla sci-fi, per collocarsi nella vera e buona fantascienza.

Ex Machina, USA, 2015 - regia di Alex Garland - scritto da Alex Garland - con Alicia Vikander, Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Sonoya Mizuno - durata: 108 minuti - distribuito da Universal Pictures

The Quantum Mechanic

È online da oggi  su Amazon The Quantum Mechanic, la traduzione in inglese del mio racconto Il meccanico quantistico.

L'idea è di mettermi in gioco ancora una volta, con un racconto più che apprezzato, per dare slancio  a un progetto ad ampio respiro, che arriverà, tra mille tentennamenti, riscritture e pianificazioni.

L'efficace traduzione è di Johanna Bishop, una validissima e preparata professionista. Sono stati necessari degli adattamenti, ma credo che il risultato complessivo valga proprio la pena.

Vi farò sapere come andrà.

Buon 2015 a tutti.

 

Terminator Genisys - Motion Poster

Terminator Genisys non sarà un sequel.
Lo potremmo definire un mid-quel, da quello che è trapelato il film s'inserirà nella continuity dei primi due film della serie.  Arnold Schwarzenegger tornerà nei panni di un altro Terminator, mandato anche stavolta a salvare Sarah Connors, che lei chiamerà "Pops".

Suo antagonista sarà una sorta di ibrido uomo-macchina.

Il cast è composto da Arnold Schwarzenegger, Jason Clarke, Emilia Clarke (Game of Thrones), Jai Courtney, J.K. Simmons (Spider-Man), Dayo Okeniyi, Byung Hun Lee e Matt Smith (Doctor Who).
Terminator Genisys è diretto da Alan Taylor (Thor: The Dark World) su sceneggiatura di Laeta Kalogridis e Patrick Lussier. Sarà nei cinema il 1° luglio 2015 e sarà il primo di una trilogia di film.

 

Il motion poster di Terminator: Genisys

Sentieri di Notte e Partita di Anime, riflessioni sul romanzo moderno

Sentieri di Notte

Sentieri di NotteChe energia è racchiusa nel Chakra del Castello di Cracovia? E chi è Luther, l’androide che una notte del settembre 2025 si sveglia sulle sponde del Lago di Lucerna con accanto a sé il corpo del suo creatore? Un mistero si profila su un’Europa messa sotto scacco dalla Macros, multinazionale informatica che da Berlino ha preso il potere, privando il continente di internet e dell’energia,  mentre a Cracovia un’enigmatica nube bianca avanza inglobando la città. La salvezza sta nel cuore di quella nebbia, attraversata da uno studioso irlandese di teologia in cerca del suo passato, e nel viaggio verso la Polonia di Luther e del programmatore cieco Christoph Krueger.

 

Sentieri di Notte e Partita di anime, oltre ad avere un legittimo autore , Giovanni Agnoloni, hanno diversi padri putativi. La questione delle influenze in un testo è dipendente, il più delle volte, dall’esperienza di chi legge. Gli scrittori sono anche lettori e trasferiscono in modo più o meno inconsapevole le loro esperienze. Chi legge talvolta crede di individuare tali influenze, ma quando queste non sono esplicite o palesi nella maggior parte delle occasioni, tende solo a vedere quello che è la propria esperienza. Detto questo ritengo che Agnoloni abbia tra i padri putativi dei suoi romanzo almeno Philip K. Dick e William Gibson, specialmente quest’ultimo, nelle ricerca della forma letteraria.

Ma se posso sbilanciarmi oltre, Agnoloni è un degno seguace del romanzo calviniano.

Nei due romanzi in questione possiamo bene indentificare gli elementi che nelle Lezioni Americane Italo Calvino individuò per la loro universalità e pregnanza.

 

Leggerezza, Esattezza, Rapidità, Molteplicità e Visibilità sono i titoli di queste lezioni.

Calvino sostiene che la scrittura trae giovamento dalla "sottrazione di peso" e di aver sempre perseguito l'alleggerimento della struttura del racconto e del romanzo. Una leggerezza che non va mai confusa con la superficialità o l'approssimazione. Non tagliare per tagliare insomma. Agnoloni ottiene tale leggerezza persenguendo anch’egli la "precisione del linguaggio", che diventa senza peso e "aleggia sopra le cose come una nube". A immagini evocate con leggerezza non corrisponde quindi una minore pregnanza, anzi è esattamente il contrario.

La precisione richiama il tema dell'esattezza ossia: "Un disegno dell'opera ben definito e ben calcolato; l'evocazione di immagini visuali nitide, incisive, memorabili; un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature del pensiero e dell'immaginazione".

I personaggi di Sentieri di Notte sono riconoscibili, non parlano con voce unica. Questo lavoro di cesello consente l’esatta percezione del loro status, di conciliare la razionalità della costruzione narrativa con “il groviglio delle esistenze umane".

Il preciso susseguirsi di eventi, di intrecci di relazioni tra personaggi, in sintesi, la rapidità nella gestione dei nessi causa effetto, è un altro punto di forza delle due opere, e porta alla coerenza della trama, con la convergenza dei personaggi al momento della risoluzione finale.

Per Calvino al riguardo della molteplicità, il romanzo moderno deve proporsi come enciclopedia, come metodo di conoscenza, e soprattutto come rete di connessione tra i fatti, tra le persone, tra le cose del mondo. In Sentieri di notte ad assolvere questo ruolo sono le voci che s’intrecciano, le coscienze delle entità si trasformano e si rivelano, nel loro viaggio compiuto in una Europa, luogo di Storia e memoria. Berlino, Cracovia, città simbolo di divisioni e di storiche tragedie.

Le forti metafore visive, come la nebbia che tutto avvolge, le costruzioni olografiche, l’immane crollo della rete, portano dritti alla visibilità, intesa come capacità di evocare potenti immagini, e quindi dare visibilità alla Fantasia, frutto del nostro inconscio. In tal senso abbandonando il visivo del l cyberpunk diventandone “post”, abbandona la virtualità, con un brusco ritorno alla “realtà”, alla tangibilità, ma allo stesso tempo alla potenza della metafora.

I personaggi, non disperdendo le loro capacità di pensare per immagini, rielaborano il mondo e l’esperienza che vivono, dando nuovi significati, facendo tabula rasa per ripartire da zero.

Da alcuni appunti si sa solo che nell l'ultima lezione Calvino avrebbe voluto trattare il tema della coerenza, prendendo a esempio il  racconto di Herman Melville Bartleby lo scrivano, una novella dell'assurdo che narra di un impiegato di Wall Street che lavora presso un avvocato trascrivendo atti giudiziari, che a un certo punto si rifiuta di lavorare rispondendo: «Preferirei di no». Per rimanere coerente al suo nuovo mondo Bartleby arriverà a morire di fame in prigione. Purtroppo non sapremo mai cosa voleva raccontarci Calvino in proposito.

Ma sappiamo che la coerenza dei protagonisti dei romanzi di Agnoloni li porta ad affrontare le conseguenze delle loro scelte, in tutta la loro durezza.

 

Partita di Anime

Partita di animeDue racconti a sé stanti, eppure legati da un filo sottile, sullo sfondo di un'Europa ormai priva di internet. Nel primo, un giornalista indaga sull'omicidio di un assicuratore italiano nel cuore di Amsterdam. Sulle tracce dell'assassino, scoprirà di essere al centro di una partita di anime impegnate a ricucire il tessuto strappato delle proprie vite. Nel se­condo seguiamo le peregrinazioni notturne di uno scrittore per le vie di una Firenze segreta, alla ricerca del suo amore perduto. Una lettera ci introduce nell'avvincente spin off di Sentieri di Notte, in attesa degli eventi che animeranno il suo sequel.

 

Tutti gli elementi riconosciuti in Sentieri di Notte, sono presenti anche nel secondo romanzo Partita di Anime, anzi nella novella e nel racconto. In essi però il mondo è uno sfondo, non il principale motore narrativo.

Il racconto di storie la cui conseguenza degli eventi della caduta è apparentemente marginale. Ma come ha senso il racconto delle grandi tragedie, delle persone coinvolte in modo diretto, lo ha quello di coloro che con le conseguenze vivono “normali esistenze”.

Il tema di questo ciclo della “caduta di Internet” in Partita di Anime diventa quello delle biforcazioni, delle esistenze parallele, dei molteplici piani delle esistenze, possibili e impossibili, e di un loro collasso in un una sola realtà.

Si fa presto a dire “realtà”.

Due letture dense e interessanti, quanto appaganti.

Giovanni Agnoloni, Sentieri di notte
Galaad Edizioni - Collana Larix - Pag. 230 - 12,00 €
ISBN 978-88-95227-79-5

 

Giovanni Agnoloni, Partita di anime
Galaad Edizioni - Pag. 88 - 10,00 €
ISBN: 9788898722082

 

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